Le Regioni alpine propongono per Natale impianti aperti a ospiti di alberghi e seconde case
Delle vacanze di Natale diverse, con la possibilità di sciare solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche: è la proposta degli Assessori delle Regioni alpine per evitare gli assembramenti nelle località turistiche. «Concedere lo skipass a chi ha pernottato in una struttura ricettiva e a chi possiede o prende in affitto una seconda casa consente di controllare al meglio l’afflusso all’impianto sciistico. Il pendolarismo può infatti essere un problema in certe giornate», affermano gli Assessori di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
«La soluzione che proponiamo al Governo Conte permette di avviare la stagione invernale con gradualità, in questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova» – proseguono gli Assessori delle Regioni alpine – «infatti, se consentiamo l’acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa saremo in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire al meglio l’afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio. Il Governo ci ascolti, consenta l’apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale».
Permettere la mobilità regionale durante le festività è infatti un requisito necessario per il settore. «Se il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo intendono vietarla per evitare feste e momenti di aggregazione, consentano perlomeno la mobilità tra Regioni per chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte».
La proposta degli Assessori delle Regioni alpine di aprire gli impianti per chi soggiorna nelle località turistiche arriva dopo la constatazione della differenza di vedute tra gli Stati delle Alpi, con la Svizzera fuori dall’Unione Europea già aperta e l’Austria in procinto di aprire gli impianti. «La nostra proposta» – rimarcano le Regioni – «non è legata agli aspetti ludici dello sci e dello svago della “settimana bianca” ma, al contrario, deriva da un’attenzione particolare al mondo del lavoro e all’occupazione che l’industria dello sci genera sui nostri territori montani. Trovare un compromesso con il Governo di Roma per scongiurare una chiusura totale delle località turistiche invernali è d’obbligo, ne va della sopravvivenza della montagna, dei suoi lavoratori e del suo indotto di 20 miliardi».