L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese attivo anche in rete
Agli “arresti domiciliari” causa virus, l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese non si è fermato, ma ha messo a frutto una modalità operativa coltivata al meglio in questi anni, il lavorare in rete, che ha consentito di costruire rapporti, definire collaborazioni, condividere progetti con ecomusei, associazioni, aziende, singole persone, accomunati dallo stesso spirito e gli stessi valori. Gli scambi e le interazioni intrapresi con altre realtà, vicine o lontane non importa, in queste settimane si sono addirittura rafforzati, a dimostrazione che le reti costruite erano ben solide. Gli scambi più recenti hanno riguardato soprattutto il cibo.
Due gli esempi, solo in apparenza poco significativi. Il bel rapporto avviato dall’Ecomuseo con la Condotta Slow Food di Matera ha suggerito al referente locale Francesco Linzalone, uno dei vincitori dell’edizione 2019 del Concorso “Raccontate il vostro formaggio del cuore” e grande estimatore del pan di sorc, di promuovere a sua volta un concorso nazionale sul pane, fotografico e letterario.
E poi l’attività del GAS Mulino Cocconi, che ha veicolato la distribuzione dei prodotti del “Paniere dell’Ecomuseo”, tra cui il vino di un’azienda che ha puntato tutto sulla coltivazione degli antichi vitigni autoctoni, pure gemonesi. Orbene, la collaborazione si è intensificata andando oltre il vino, ora riguarda anche lo scambio di note e informazioni sulle tradizioni legate alle feste e al cibo: le pagine di una ricerca di Andreina Ciceri, studiosa di etnografia e letteratura friulana, inviate da Alberta Bulfon hanno aggiornato le conoscenze storiche dellEcomusei sul pan di sorc. Non c’è che dire, per gli ecomusei le reti sono veri e propri antidoti al virus.