Legambiente favorevole alla riapertura della ferrovia Gemona-Sacile
La ferrovia pedemontana lungo i suoi 74 Km ha visto negli ultimi anni servizi differenziati, in alcune zone il treno correva sempre in altre solo nel fine settimana.
I circoli che sono in grado di rappresentare in maniera indipendente i territori di tutta la linea hanno analizzato il progetto di riapertura che prevede un servizio di trasporto pubblico locale limitato al tratto Sacile-Maniago ed affiancato da un servizio di tipo turistico svolto con treni storici lungo tutta la linea fino a Gemona e ritengono che:
-Il progetto territoriale elaborato dal GAL Montagna Leader per lo sviluppo turistico delle zone interessate dalla ferrovia debba essere effettivamente partecipato con il coinvolgimento delle realtà locali economiche e associative;
-Il treno in servizio di trasporto pubblico locale anche se limitato al solo tratto Sacile-Maniago dovrà avere un orario idoneo a raggiungere velocemente con adeguate coincidenze Pordenone;
-Affinché il trasporto pubblico locale possa fare un effettivo salto di qualità è necessaria una reale collaborazione fra il treno e le corriere sia in termini di orario integrato che di biglietto unico treno+gomma (come previsto dal piano regionale per il trasporto pubblico locale);
-Lo sviluppo del cicloturismo è fondamentale per il successo del progetto. Per fare in modo che ciò avvenga, la ciclovia FVG3 dev’essere una infrastruttura progettata e realizzata con criteri di univocità, completezza ed efficienza, strettamente collegata al tracciato ferroviario ed alle stazioni deve permettere ai turisti di pedalare in sicurezza e ben raccordarsi con le altre ciclovie regionali come l’Alpe Adria radweg (anch’essa dotata del treno transfrontaliero MiCotra specializzato nel trasporto delle -bici);
-Nel percorso di riattivazione della Gemona-Sacile particolare rilievo va dato anche al trasporto delle merci su tutta la linea, in particolare la ferrovia può dare un importante contributo ai lavori di sghiaiamento del lago di Barcis limitando quindi l’utilizzo del trasporto su strada maggiormente impattante e pericoloso.
Legambiente appoggia il progetto di riapertura considerandolo però un primo passo verso lo sviluppo delle piene potenzialità dell’intera ferrovia come utile strumento per lo sviluppo armonico delle comunità locali e la tutela dei territori.