Legno-Arredo, firmato il nuovo contratto integrativo per i lavoratori del Friuli
È stato siglato oggi a Udine, nella sede di Confartigianato, il Contratto integrativo regionale per il comparto legno-arredo, un documento i cui contenuti coinvolgono 1.720 imprese e oltre 6.200 lavoratori in Friuli Venezia Giulia. Il Contratto, che rinnova il precedente 2008-2011, ha validità fino a fine 2019.
È stato sottoscritto per la parte datoriale dai presidenti regionali di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, e di Cna Paolo Brotto e per la parte sindacale dai segretari regionali Filca Cisl Gianni Barchetta, Fillea Cgil Simonetta Chiarotto e Emiliano Giareghi e Feneal Uil Mauro Franzolini.
Tre gli aspetti chiave che rendono questo contratto «realmente innovativo», come ha evidenziato il presidente Tilatti: «Premio di risultato, welfare e bilaterialità». È un contratto che «se ben applicato coniuga due obiettivi solo apparentemente contrastanti: riduce il costo per le imprese artigiane rispetto al passato pur aumentando la capacità di reddito dei lavoratori», ha aggiunto il presidente. Il premio di risultato territoriale, che sostituisce il precedente premio di produzione territoriale senza intervenire sugli importi, consente di aumentare la retribuzione netta dei dipendenti senza aggravio di costi per il datore di lavoro, grazie alla tassazione agevolata (legge 208/2015) cui questo premio è sottoposto. Il contratto prevede poi l’introduzione dell’opzione welfare, che aumenta la capacità di reddito dei lavoratori e riduce i costi delle imprese perché queste voci non sono soggette a tasse e contributi. Inoltre, sono integralmente deducibili ai fini Ires e Irap. Nel concreto, si da la possibilità ai lavoratori di destinare 300 euro l’anno a copertura dei costi dei check up medici o alla previdenza complementare. Il terzo pilastro del Contratto integrativo è rappresentato dal ruolo del Fondo regionale bilaterale di categoria. Esso finanzierà per il dipendente anche il secondo e terzo giorno di malattia nel caso questa abbia durata fino a 7 giorni, e, forfettariamente, anche del titolare, collaboratore e socio lavoratore per periodi superiori ai 7 giorni. «Quest’ultima è una novità assoluta che – sottolinea Tilatti – riconosce il ruolo determinante che ha il titolare nell’attività produttivi e riduce la differenza di tutela garantita tra azienda e lavoratori». Attua lo stesso principio il sostegno economico della maternità/paternità, previsto per lavoratore e imprenditore.