Legno riciclato, in tre anni nel Fvg la raccolta è aumentata del 20%
“I cittadini non immaginano quanti mobili nelle loro case sono già oggi realizzati con legno riciclato”. È con soddisfazione che Paolo Fantoni pronuncia queste parole, visto che le aziende del gruppo Fantoni di Osoppo rappresentano il maggiore collettore e trasformatore in regione di un rifiuto che – grazie al contributo dei singoli cittadini e attraverso moderni trattamenti tecnologici – acquista nuova ‘vita’. Con un vantaggio in più: quello di ridurre il prelievo di legno vergine, ancorché da coltivazioni certificate.
Nell’ultimo triennio la raccolta e il riciclo di legno in Friuli Venezia Giulia è cresciuto del 20% raggiungendo nel 2019 una quantità di 123mila tonnellate, conteggiando sia il materiale gestito dal Consorzio Rilegno sia quello conferito da realtà private.
Raccolta legno riciclato in FVG |
Quantità in tonnellate |
Variazione su anno |
2016 | 102.000 | |
2017 | 114.000 | +11% |
2018 | 121.000 | +7% |
2019 | 123.000 | +2% |
Triennio 2016-19 | 20% |
Fonte: somma dati Consorzio Rilegno e stima conferimenti privati
Attualmente il fabbisogno di legno riciclato della Fantoni destinato alla produzione di pannello truciolare è di 300mila tonnellate all’anno, con previsioni di crescita. L’azienda di Osoppo si approvvigiona, oltre che in regione, anche nel resto d’Italia con piattaforme di raccolta convenzionate con il consorzio Rilegno e non, con società multiutility (come la veneziana Veritas, con cui è stato avviato un progetto di tracciabilità certificata, replicabile ora anche con partner nella nostra regione), nonché con aziende private del settore del mobile e non che producono scarti legnosi.
Il legno recuperato dalla filiera di raccolta è costantemente tracciato nella sua provenienza e viene conferito nei piazzali della sede di Osoppo. Superato un primo controllo qualitativo sul 100% del materiale, un processo tecnologico all’avanguardia provvede a separare eventuali frazioni non legnose, quali i metalli ferrosi, carta, plastica, vetro, che a loro volta vengono conferiti alle aziende che riciclano quei materiali lavorando quindi in un’ottica di economia circolare.
I pannelli truciolari sono pressati con presse continue, consolidati da collanti termoindurenti e dopo un periodo di condizionamento sono calibrati fino a raggiungere lo spessore finale. I pannelli realizzati in lastre lunghe fino a 560 cm sono successivamente rivestiti con carte cellulosiche la cui forza espressiva è esaltata da un raffinato studio di texture e colori, un linguaggio visivo e tattile ispirato alla natura e alla moda (tinte unite, decorativi lignei, soluzioni innovative come pietre, marmi e cementi). Un ulteriore processo tecnologico permette di modificare tridimensionalmente le superfici fornendo una forte percezione tattile.
I pannelli ottenuti sono sicuri, salubri e performanti, certificati da enti esterni, primo fra tutti il Catas, e conformi, tra gli altri, anche agli stringenti standard dei giocattoli ad esempio, relativamente alla presenza di contaminanti.