L’ex latteria di Allegnidis è ora di proprietà del Comune di Lauco
Con la sottoscrizione dell’atto finale di cessione di fronte al notaio, l’ex latteria di Allegnidis di Lauco è ufficialmente di proprietà del Comune di Lauco.
A oltre 50 anni dalla chiusura dell’attività, l’immobile, di proprietà originariamente dei soci, è stato trasferito in carico al patrimonio comunale a tutti gli effetti.
L’iter che ha portato alla soluzione positiva di una vicenda che si trascinava da decenni, è stato complesso ed ha subito una notevole accelerazione negli ultimi mesi, grazie al prezioso lavoro dei legali incaricati dal Comune di Lauco (gli avvocati De Marco e Cisilino) e dell’Autorità Giudiziaria (Giudice e Pubblico Ministero), che hanno compreso ed autorizzato la cessione, della Camera di Commercio di Udine (attraverso i mediatori, previsti dalle nuove leggi e normative in materia di cessione, acquisizione ed usucapione), oltre che dalla ferma volontà del sindaco e della giunta di addivenire ad una soluzione definitiva della problematica.
L’ex latteria di Allegnidis, costruita dai soci conferitori del latte, aveva cessato la sua attività agli inizi degli anni ’60, e con Decreto Ministeriale appositamente emanato, era stata dichiarata cessata, come pure la Cooperativa costituita agli inizi dello scorso secolo dai frazionisti della frazione.
L’atto conclusivo, sottoscritto lunedì, trasferisce definitivamente la proprietà dell’immobile al Comune di Lauco che, godendone ora della proprietà stessa, potrà intervenire alla ristrutturazione ed alla riqualificazione di tutta l’area .
Spetterà ai frazionisti di Allegnidis, come concordato con l’Amministrazione Comunale, indicare la futura destinazione dell’immobile una volta recuperato, avendo sempre presente la priorità sociale e lo scopo futura della destinazione stessa.
Soddisfazione è stata espressa, al termine dell’atto notarile conclusivo dell’iter, dai frazionisti di Allegnidis, nonché dagli eredi ancora in vita dei soci dell’ex latteria. Un ringraziamento particolare è stato rivolto ai mediatori della Camera di Commercio, agli avvocati De Marco e Cisilino, al sindaco Della Negra e agli assessori Dario e D’Andrea.
Un altro pezzo di storia che se ne va…
Quante furono le latterie sociali costituite nei primi anni del 1900 in tutti i paesi della Carnia,
dalla prima (quella di Collina di Forni Avoltri) a tutte le altre, che fecero di necessità virtù?
Considerato l’esasperato individualismo dei carnici furono sicuramente una delle pietre miliari aggreganti della popolazione, che oggi purtroppo è sparita.
L’individualismo (io lo chiamerei egoismo) però è rimasto.
Sempre più radicato, quasi fosse una tradizione tipicamente carnica da tramandare ai posteri.
Chissà se in futuro qualcuno scriverà di queste cose? E visto come vanno le cose attualmente non credo che le commenterà benevolmente vista la dominante cecità intellettuale.
Che la Carnia abbia bisogno di qualche buon oculista?
…un altro pezzo di storia che se ne va? Non penso proprio!
In una realtà contemporanea, ovvero già da molti anni dove nella nostra piccola frazione (non arriviamo a 30 anime) non esiste più nessuna azienda agricola, penso che in futuro la latteria non verrebbe sfruttata all’uso per cui è stata costruita. E anche se mi sbagliassi lo stabile è comunque impraticabile, anzi ha urgenza di opere strutturali e sanificazione non da poco.
E chi si sarebbe preso a carico la sistemazione? Una società che non esiste da oltre 50 anni?
Sono convinto invece che sia stata scelta la strada migliore per salvare la struttura e quasi certo che in futuro venga sfruttata più di adesso visto che nella nostra piccola comunità non abbiamo neanche un punto di ritrovo.
Rinnovo quindi pubblicamente i ringraziamenti, miei e dei compaesani, vista la soddisfazione generale per l’occasione,in particolar modo al sindaco Alcide Della Negra, agli assessori Nereo Dario e Fabio D’Andrea e a tutti quanti si sono adoperati a risolvere la questione in tempi brevi a dir poco, per far si che la nostra ex latteria ora abbia speranza in un futuro.
Colgo l’occasione per fare un ringraziamento anche alla ditta f.lli Nogaro che ha contribuito gratuitamente per la sistemazione del tetto in seguito all’ultima alluvione per salvare il salvabile.
Infine un pensiero va anche a mio padre che ci teneva veramente tanto e che sarebbe stato senza alcun dubbio soddisfatto ed euforico per il traguardo raggiunto.
@GG, ovvero anonimo: ogni tanto bisognerebbe evitare di sparare stupidaggini…
Han fatto tutte la stessa fine, altrimenti andavano in rovina!
Certo non và dimenticato il lavoro (in gran parte gratuito) di chi le ha costruite e delle donne carniche in particolare che, con i mariti emigrati all’estero, tramite l’allevamento di qualche capo bovino contribuivano al sostentamento famigliare ed hanno consentito a questi piccoli opifici di paese di durare parecchi anni.