“Lingua Blu”, quattro casi in Friuli di animali colpiti dalla malattia
L’associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia corre ai ripari contro la malattia della “lingua blu” che dal Veneto si è estesa in queste ultime settimane anche al Friuli e in particolare alla provincia di Pordenone. Nella destra Tagliamento sono tre i casi fin qui accertati. “Al primo, riscontrato ormai un mese fa a Caneva, ne sono seguiti a Polcenigo e Fontanafredda, interessando in tutti e tre i casi ovini, mentre nei giorni scorsi la malattia ha debuttato anche in provincia di Udine con un caso nel comune di Faedis dove ad essere contagiato è stato il primo bovino” spiega il direttore dell’associazione Andrea Lugo ricordando che il Ministero ha delimitato il pordenonese come provincia di restrizione e che la Regione per stroncare sul nascere la possibilità di un’epidemia ha acquistato una quantità di vaccino sufficiente a coprire l’intera popolazione ovi-caprina e bovina del Fvg affinché la malattia non si diffonda. “Il vaccino sarà dunque gratuito per tutti grazie allo sforzo compiuto dall’assessorato all’agricoltura – aggiunge Lugo -. A carico degli allevatori resteranno solo le spese veterinarie”.
Entro il mese di febbraio tutti gli animali dovrebbero essere vaccinati, evitando così che con il ritorno di temperature più miti, il moscerino responsabile della diffusione del virus possa pungere i bovini, portatori sani del virus che incuba fino a 60 giorni, e riavviarne la trasmissione. “E’ per questo importante che tutti aderiscano alla campagna vaccinale” avvisa il direttore dell’AaFvg che ha chiamato a raccolta gli allevatori questo venerdì nella sua sede di Codroipo. All’appuntamento, fissato per le 10.30, prenderà parte il direttore del dipartimento veterinario regionale, Manlio Palei, che l’associazione ha invitato così da fornire agli allevatori le “istruzioni” necessarie a dar corso alla vaccinazione. Ricordiamo che la “blue tongue” è una febbre catarrale che colpisce i piccoli ruminanti e di cui i bovini sono portatori sani. Non è trasmissibile all’uomo né a carne, latte e derivati. Si manifesta con un’iniziale calo di peso, con edemi sulla bocca e la lingua che può ingrossarsi e diventare cianotica, da qui il nome della malattia. “Purtroppo dobbiamo registrare le prime speculazioni da parte dei commercianti, che con la scusa della lingua blu stanno prendendo d’assalto le stalle a prezzi ribassati. Offrendo anche 50 euro in meno per vitello. Anche per questo – conclude Lugo – l’invito agli allevatori è ad aderire in massa alla vaccinazione. Per assicurare l’immunità ai capi di bestiame, eradicare il virus dal Fvg e ripristinare una normalità, anche commerciale, che purtroppo, senza giusitificazione, inizia già a mostrare segni di alterazione”.