L’Ira di Sappada per il tradimento di Belluno e del Senato
L’ira di Sappada e dei sappadini è fortissima dopo lo stop del Senato alla votazione per il passaggio del comune al Friuli. Stasera, alle ore 18.00, è stato convocato in seduta urgente il Consiglio Comunale con all’odg:” distacco del Comune di Sappada dalla Regione Veneto”.
Nel frattempo il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer, ha affidato ad un post su facebook il proprio commento su quanto accaduto ieri. Parla di un “VERGOGNOSO SCHIAFFO ALLA DEMOCRAZIA”, aggiungendo che qualcuno ha pensato bene di “Lavarsene le mani per paura di decidere”. “Dopo 8 anni la politica non ha ancora dato risposta al referendum sappadino del marzo 2008 – scrive il sindaco – Non sono stati sufficienti i voti favorevoli dei Consigli regionali interessati (e dei consigli provinciali) e variepronunce in Commissione, e si ha l’impressione che la data del 17 marzo, indicata per la votazione in Aula al Senato per l’approvazione della legge, trascorrerà invano.
Evidentemente il passaggio da una Regione “ordinaria” ad una Regione “speciale” fa paura al Governo e, più ancora, al PD bellunese ed all’on. Bressa, decisamente incapaci di fornire una risposta al problema che non sia l’inutile approvazione di un OdG da parte di un Consiglio provinciale di nominati. Ed intanto Sappada rimane in una sorta di limbo: non ancora Friuli e non più del tutto Veneto, ed i sappadini, amareggiati, si chiedono perché la loro volontà, chiaramente manifestata con il voto referendario, venga disattesa o strumentalizzata.
Non mi importa dare riscontro a tale domanda; mi interessa invece denunciare con forza l’incapacità del PD bellunese e dell’onorevole Bressa di risolvere un problema. Se un Comune vuole passare da una Regione all’altra e se gli Enti interessati approvano l’istanza, o si asseconda la richiesta, o si forniscono risposte alle cause che hanno determinato la scelta. Dopo 8 anni non c’è stata alcuna iniziativa in questo senso: l’attenzione verso il disagio della montagna si è manifestata soltanto con i c.d. “fondi Brancher” dai quali Sappada, come altri Comuni, è esclusa perché non confina con l’Eldorado “Trentino-Alto Adige”. Nessuno ha provato nemmeno a mettere in discussione, per estenderli, i benefici di una vera autonomia, che deve essere motore per lo sviluppo, non fonte di discriminazione; non è stata proposta una seria legge speciale; non un accordo di programma che coinvolga le due Regioni. A dire il vero non sono state analizzate nemmeno le ragioni del disagio: nulla di nulla.
E tanta inadeguatezza (dell’on. De Menech) o calcolato sabotaggio (dell’on. Bressa), hanno determinato la rabbia dei cittadini, oramai pronti ad iniziative clamorose pur di raggiungere un risultato. E, si badi, oggi sono i sappadini ad essere esasperati, ma un minimo di riflessione dovrebbe indurre gran parte dei bellunesi ad urlare la loro ira verso questi politici che non solo non forniscono risposte al territorio, ma si prodigano addirittura per boicottare il lavoro altrui. Fino ad oggi l’Amministrazione è rimasta cauta al fine di non fomentare/aumentare le già numerose strumentalizzazioni politiche; il ruolo istituzionale imponeva di lavorare su tutti i fronti, ma d’ora in poi non potrà più essere così. Sappada – Plodn ha diritto ad una risposta ed una risposta, dovrà avere”.
Ha affidato a Facebook il proprio pensiero anche Alessandro Mauro, portavoce del Comitato per il Passaggio in Friuli:
“Sono sincero e ammetto che l’esito al Senato di oggi mi ha colpito, per quanto mi ha colpito molto di più l’indecoroso spettacolo andato in scena ieri a Belluno dove si è votato un documento degno di passare alla storia come “la carognata contro Sappada” pensate che i lorsignori consiglieri hanno votato un documento dove non hanno avuto il coraggio di deliberare un appello a votare “NO” alla legge che riguarda il passaggio in Friuli di Sappada: no loro hanno chiesto e purtroppo ottenuto di “soprassedere ad ogni decisione che riguarda Sappada”. Naturalmente i Nostri eroi non sono così raffinati essendo degli utili idioti nelle mani di Gianclaudio Bressa e Roger De Menech, ma l’utilizzo del termine “soprassedere” è finalizzato al fatto di non andare al voto in Aula come invece avrebbe potuto verificarsi se l’appello fosse stato di votare “NO”, ma proprio di tentare di ritardare a tempo indeterminato ogni decisione e continuare a prendere in giro i sappadini. Ora dico GRAZIE provincia di Belluno per avere avuto questa delicatezza ed avere ossequiato l’ordine di Bressa il quale è noto per rispettare tutti gli accordi quindi penso che vi abbia promesso grandi cose insieme a De Menech spero cose utili ai cittadini e non alle vostre carriere politiche. In ogni caso sappiate che qualsiasi cosa vi abbia promesso Gianclaudio Bressa non la manterrà perché egli non ha mai mantenuto le promesse fatte e nei prossimi giorni vi racconterò come andò in Parlamento sul caso Lamon. Quindi benissimo, avete venduto Sappada per un piatto di lenticchie bravi!
E tuttavia devo ringraziare i giovani ed i sappadini e tutte le persone che mi hanno chiesto di non arrendermi di fronte a questa inettitudine e prepotenza. Un ragazzo mi ha detto che stava progettando un’attività, ma che sperava nel passaggio in Friuli per avere maggiore certezza per il suo investimento gli ho detto sinceramente che il percorso s’è fatto più difficile. Mi è venuta una rabbia pazzesca a pensare che qualcuno di fronte a questa gente così nobile abbia potuto dire che “bisogna difendere l’integrità del territorio” una frase della quale scusate, ma non riesco a capire il senso d’altra parte penso che nemmeno loro lo capiscano. Poi nel corso della serata mi è venuta in mente una strategia, una speranza e quindi ora sono più sereno, vedremo vedremo….”