Lo Scriptorium Foroiuliense di San Daniele diventa fondazione e impresa sociale
Dopo undici anni di attività, l’associazione di San Daniele del Friuli Scriptorium Foroiuliense si è trasformata in Fondazione (Ente del terzo settore) e Impresa Sociale, assumendo la denominazione ufficiale di “Fondazione Scriptorium Foroiuliense Ets – Impresa Sociale” grazie all’atto firmato presso lo studio del notaio Maistrello di Spilimbergo il 3 aprile scorso.
Alla guida della nuova Fondazione è stato eletto come presidente Roberto Giurano che già ricopriva lo stesso ruolo nell’associazione. Consiglieri sono stati eletti Enio Agnola, Agostino Maio, Giovanni Marcuzzi, Federico Marzona, Gianni Sergio Pascoli e Mario Topazzini.
La nuova Fondazione ha ricevuto gli auguri dell’appena rieletto sindaco di San Daniele, Pietro Valent, che ha dichiarato: «Continueremo a sostenere le pregevoli attività della Fondazione Scriptorium, con particolare attenzione ai progetti di inclusione sociale, alcuni dei quali già da tempo avviati».
«La nostra attività con gli anni si era molto ampliata – ha spiegato il presidente Giurano a margine della firma dell’atto costitutivo – e con la trasformazione in Fondazione potremo meglio gestire tutte le attività che portiamo avanti. Eravamo, infatti, partiti – ha continuato – con la scuola e i corsi per amanuensi, allargandoci via via alla creazione e gestione del Museo Prefilatelico, alla realizzazione di prodotti di varia natura quali albi d’onore, inviti, riproduzione di libri antichi, realizzazione di carta con tecniche antiche, alla gestione del Museo del Territorio di San Daniele e ancora alle fondamentali collaborazioni con il Centro di Salute Mentale di San Daniele che ci ha permesso di avviare al lavoro alcuni loro pazienti e con le scuole, alle convenzioni con le Università, il Burlo Garofolo, la Fondazione Beneficentia del Liechtenstein, la Fondazione Zeffirelli e, infine, alla realizzazione di mostre e corsi in molte città d’Italia e all’estero. Tutte queste attività – ha chiarito ancora Giurano – erano difficili da gestire con i limiti operativi di una normale associazione e il trasformarci in Fondazione ci permette di gestirle meglio, di sostentarci anche con le attività di commercializzazione e vendita dei prodotti (agende, calendari, albi d’onore, carte filigranate, libri, ecc.) che produciamo grazie anche all’integrazione al lavoro di persone svantaggiate. Crescendo – ha concluso il presidente della nuova Fondazione possiamo contare di allargare la nostra attività, aprire sedi staccate e aumentare il numero di persone disagiate che potremo contribuire a reinserire nel mondo del lavoro. Insomma, la Fondazione ci permetterà di essere ancora più efficaci come impresa sociale ed ente del terzo settore, senza far venir meno, ma anzi potenziando, l’impegno a favore della cultura e della società che ci caratterizza fin dall’inizio e nel quale da sempre reinvestiamo tutti i nostri utili».