L’UTI della Carnia ricorre al TAR contro l’uscita di Paularo
Con 16 voti favorevoli e 7 astenuti (Comune di Amaro, Comune di Enemonzo, Comune di Forni Avoltri, Comune di Lauco,Comune di Rigolato,Comune di Sutrio,Comune di Verzegnis) l’Assemblea dell’Unione della Carnia ha deliberato di opporsi alla decisione “assunta dal Consiglio Comunale di Paularo in data 24 dicembre 2016, con la quale il Comune ha ritenuto di poter esercitare un non sussistente potere di recesso dall’Unione Territoriale Intercomunale della Carnia alla quale lo stesso Comune ha disposto a suo tempo la partecipazione a pieno titolo”
Il voto in assemblea segue quello del comitato di presidenza dell’Uti, guidato dal sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, che ha deliberato di ricorrere al Tar per l’annullamento della delibera di fuoriuscita dell’ente locale affidando l’incarico all’avvocato Marco Marpillero di Udine affinché assista e rappresenti l’Uti nella predisposizione del ricorso. La spesa imputata a bilancio è di 9.500 euro “che spero non abbiano il coraggio di girare in qualche modo al mio Comune. Sarebbe un vero controsenso” ha dichiarato oggi il sindaco di Paularo, Daniele Di Gleria al Messaggero Veneto.
Come si legge dal verbale della seduta il presidente Brollo ha “evidenziato, in particolare, non solo l’illegittimità ma anche l’inopportunità e intempestività della deliberazione assunta dal Consiglio Comunale di Paularo n. 52 del 24-12-2016 di revocare l’adesione all’Unione Territoriale Intercomunale della Carnia, di uscire da un patto precedentemente siglato”. Il Presidente ha spiegato che l’assemblea “ha dimostrato di tenere alla coesione di questo territorio, mediante un’apertura anche verso i colleghi che non hanno aderito all’UTI, presenti in sala, mediante il proseguimento dell’esercizio associato di funzioni comunali attraverso proposte di convenzioni, nondimeno invita l’assemblea a prendere atto della situazione creata dal comune di Paularo, che deliberando di voler uscire dall’Unione, prima che contravvenire a una disposizione di legge, contraddice il Pacta sunt servanda, ovvero infrange la coesione territoriale che i comuni si erano liberamente dati e avevano sancito nello statuto”.
Non era compito dell’assemblea deliberare, ma bensì della Regione. Sono particolarmente significative le astensioni……………………………………..