Majano e la multa per le campane, Don Emmanuel: “Non so se da domani continueranno a suonare”
Multa di 2000 euro con contestuale richiesta di pagare le spese sostenute, di oltre 1800 euro, più Iva, perché la campane della chiesa di San Pietro e Paolo di Majano il suono delle campane supera la soglia di legge dei 60 decibel. Lo sgradito verbale è arrivato al parroco, don Emmanuel Runditse, un sacerdote del Burundi, con esperienze drammatiche alle spalle. La questione è stata raccontata dallo stesso parroco oggi durante la Santa Messa.
“Credo si tratti di un vero e proprio attacco alla Chiesa e alla fede cristiana. Sessanta decibel? Allora tutte le campane d’Italia dovrebbero smettere di suonare, perdendo una tradizione di secoli e secoli. Mi chiedo che confusione possono fare le nostre campane, che suonano alle 7 alle 12 e alle 19. O se muore qualcuno. Perché ormai non si suona più per i nuovi nati, che non ci sono, o per i matrimoni, una rarità pure quelli”.
Don Emmanuel ha ricordato durante l’omelia che tra l’altro quelle campane sono ancora da pagare: “Quando sono arrivato in parrocchia ho trovato 130mila euro da pagare, per queste campane; adesso si sommano pure i soldi della multa. Chiedo a voi fedeli di essere generosi e se lo vorrete di darci una mano per pagare la sanzione. Non so poi se da domani le campane torneranno a suonare”.
L’arrivo del parroco a Majano nel 2014 fu salutato positivamente da tutti, Don Emmanuel viene elogiato dai fedeli per il suo rigore cristiano, la sua fede, ma anche per la sua grande disponibilità nei confronti degli anziani, dei bambini, che tiene uniti in ogni modo. Lo scorso anno però è partito un esposto perché, per alcune persone del paese, le campane della chiesa suonano troppo forte. E’ arrivata quindi l’Arpa che ha fatto i rilevamenti, dal 23 al 29 marzo, posizionando una centralina in paese. Martedì scorso quindi la multa dal Comune, tramite l’ufficio dei vigili urbani.