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Malborghetto ospita la retrospettiva del pittore/scultore Aldo Famà

A Palazzo Veneziano di Malborghetto si inaugura, sabato 1 luglio alle ore 11, la retrospettiva del pittore e scultore Aldo Famà (1939-2021). La mostra sarà visitabile fino al 30 luglio (orari 10.30-12.30, 15-18, lunedì chiuso, tel. 0428-64970).

Interverranno Walter Chiereghin, direttore della rivista “Il Ponte Rosso”, e Fulvio Senardi, presidente dell’Istituto giuliano di Storia, Cultura e Documentazione.
La mostra comprende opere dal 1992 al 2016 ed è curata da Giuliana Gressani.

Previsti anch degli appuntamenti collaterali: sabato 22 alle ore 11 Franco Rosso, critico d’arte, illustrerà il percorso della stampa 3D nell’arte di Famà. Inoltre si terrà un laboratorio condotto dal progettista Daniele Lucà con dimostrazione pratica sull’uso della stampante 3D in ambito artistico. Inoltre domenica 30 alle ore 11 ci sarà un finissage con visita guidata

Biografia

Aldo Famà nasce a Trieste il 19 settembre 1939, spira nella città natale il 16 novembre 2021. Di origine dalmata e siciliana, inizia a dipingere nella seconda metà degli anni ’50. Autodidatta nella pittura, è allievo di Carlo Pacifico per l’incisione. Nel 1982 ha fondato con Claudio Moretti, Claudio Sivini, Ennio Steidler e Sergio Stocca il “Gruppo 5”, con il proposito di sondare nuove ipotesi di indagine per la pittura e la grafica astratta. Una ricerca che l’artista ha perseguito per più di 50 anni: la sua opera, intessuta di cromatismi accesi, di elementi geometrici e di inserti materici che fuoriescono dalla tela, è caratterizzata da un segno incisivo ed asciutto. Nonostante l’apparente razionalità del proprio linguaggio pittorico, riesce a far scaturire nei dipinti arricchiti da eleganti vele, nei collage, nelle incisioni e negli arazzi, un tratto comune di luce, dinamismo e oniricità.
Dal 1997 fino al 2009 ha fatto parte del Centro Friulano Arti Plastiche di Udine. Nel 2014-2015 ritorna alla scultura e sperimenta un nuovo percorso artistico. Tra i suoi lavori più recenti, che oggi si trovano a Trieste presso la Sissa e il Museo Revoltella, ritroviamo delle sculture realizzate in acido polilattico: partendo dagli elementi geometrici di alcuni suoi dipinti e utilizzando una tecnica di assoluta avanguardia viene realizzato un modello in tre dimensioni dell’opera che viene materialmente realizzata mediante stampa digitale 3D. Successivamente il modello viene ripreso e elaborato a mano dall’artista tramite colori acrilici .