Maltempo: dal Governo arrivano subito 6,5 milioni di euro
“Ringrazio il Governo per questo primo stanziamento di 6,5 milioni di euro al Friuli Venezia Giulia: sono state riconosciute le emergenze e i danni più gravi a Veneto, Liguria e alla nostra regione in quanto territori più colpiti”.
Lo commenta il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alla conferma del riparto disposto a valere sul Fondo per le emergenze nazionali per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di soccorso e pronto intervento.
“La proporzione del riparto è un riconoscimento e una prima risposta importante per i nostri territori”, ha aggiunto Fedriga, ringraziando anche per la celerità con cui è giunto il provvedimento.
Nei prossimi giorni ai 53,5 milioni di euro complessivi assegnati alle Regioni in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza – oltre a Fvg, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e Province autonome di Trento e Bolzano – il Consiglio dei ministri aggiungerà altri 200 milioni di euro che saranno stanziati in via amministrativa per un ulteriore intervento di emergenza, in attesa della definitiva quantificazione dei danni.
Intanto è stato fissato per il 19 novembre il termine in cui verrà trasmessa da parte della Protezione civile regionale la stima preliminare dei danni causati dal maltempo. Verrà inviata al Dipartimento nazionale che la sottoporrà a valutazione per procedere, nel caso i requisiti fossero soddisfatti, alla domanda di accesso ai fondi di solidarietà europei.
È la prima decisione operativa assunta dalla cabina di regia promossa dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, per mappare e stimare i danni, stabilire le competenze e le procedure per le attività necessarie alla gestione dell’emergenza e al ripristino dei danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. Alla riunione di questa “task force” regionale hanno preso parte ieri, con i vertici delle rispettive direzioni, gli assessori alle Risorse forestali Stefano Zannier, all’Ambiente Fabio Scoccimarro, alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Pizzimenti, alle Attività produttive Sergio Emidio Bini.
“Abbiamo fatto il punto in attesa dell’atto ufficiale del Dipartimento nazionale della Protezione civile che ci consentirà di definire quali sono i fondi a disposizione e quali sono gli strumenti di deroga rispetto ai procedimenti che avremo a disposizione per operare, in un quadro che attende la conferma ufficiale della nomina di Commissario straordinario nella persona del governatore Fedriga”, ha reso noto Riccardi.
La priorità è quella della mappatura completa dei danni, per procedere alla richiesta di fondi e per stabilire la priorità degli interventi. “Una volta che avremo fissato una scala di emergenza e avremo quantificato il valore di ogni singolo intervento, dovremo distinguere le attività da svolgere in terreni e proprietà private da quelle di diretta competenza pubblica: è una partita complessa, dal punto di vista organizzativo, della titolarità dei procedimenti e delle responsabilità”, spiega Riccardi, ricordando che la materia ambientale richiede massima cautela.
“Occorre mettere in campo una macchina che credo sia opportuno, per esperienza, venga coordinata dalla Protezione civile e poi gestita nelle singole competenze dalle direzioni centrali”, è l’opinione manifestata da Riccardi e che nel corso della riunione è stata unanimemente condivisa.
La Protezione civile regionale sta coinvolgendo nella definizione della stima soggetti come Enel, Terna, Telecom, o l’Arcidiocesi, coinvolti nelle loro strutture dai danni, e i Comuni, i quali vengono invitati a loro volta a raccogliere le istanze per la parte pubblica e privata sui loro territori. Attraverso le Camere di commercio verranno stimati, invece, i danni alle attività produttive.
La stima più delicata, è emerso nel corso della ricognizione, è quella sul patrimonio boschivo; alcune aree sono inaccessibili da terra e non facilmente rilevabili nemmeno nei sopralluoghi aerei a causa del perdurare del maltempo. Anche dal punto di vista della sicurezza pubblica quello forestale è il settore più pericoloso per possibili rotolamenti e ulteriori schianti di alberi che potrebbero verificarsi ancora su strade e proprietà. A tal fine la Protezione civile recepirà le segnalazioni delle amministrazioni comunali per completare la messa in sicurezza della viabilità.