Il Manzini di San Daniele capofila della scuola “digitale”
Ammontano a 450.000,00 euro le risorse destinate nel triennio 2016-2018 per il potenziamento delle competenze degli studenti del Friuli Venezia Giulia nei campi della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Per realizzare questo progetto, a seguito di un iter condiviso da Regione, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e dal territorio, si è costituita una Rete di scuole con capofila l’Istituto Manzini di San Daniele del Friuli.
Conseguentemente la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Istruzione Loredana Panariti, ha approvato le direttive per l’utilizzo dei fondi assegnati. Come premessa va evidenziato che la Regione, in attuazione delle legge di Stabilità 2016, a livello di Linee guida sostiene la progettazione di percorsi didattici che rispondono alle forme di comunicazione delle nuove generazioni digitali.
Le direttive deliberate quest’oggi hanno quindi il compito di fornire al polo di scuole che ha come capofila il Manzini le indicazioni per l’attivazione, la gestione e la rendicontazione di un’offerta didattica innovativa, delineata in un Catalogo e che sia in grado di sviluppare e accrescere le capacità di comprensione e di argomentazione attraverso l’uso degli strumenti informatici.
L’obiettivo del percorso è trasformare la tradizionale forma di insegnamento, basata ordinariamente sul linguaggio verbale e scritto, in una nuova grammatica di apprendimento, che si ispira alla comunicazione multimediale e alle logiche di rete. In questo contesto non possono essere trascurati i pericoli sociali e individuali che spesso si annidano nel web: dalla dipendenza al cyberbullismo, quest’ultimo con esiti talvolta tragici.
I destinatari del progetto sono gli studenti iscritti alle scuole primarie e secondarie del Friuli Venezia Giulia, gli allievi degli istituti professionali e anche i familiari dei ragazzi. Per garantire l’accessibilità a tutti va segnalato che, nella misura del 5 per cento del budget complessivo, dovranno essere previsti dei percorsi educativi in lingua slovena. La durata dei singoli moduli didattici è compresa in un arco temporale che va da un minimo di quattro ore a una massimo di trenta.
“Adempiendo – ha detto l’assessore Panariti – a quelle che sono diverse disposizioni di legge, soprattutto regionali, stiamo mettendo in atto una politica di vera innovazione della didattica: una forma di insegnamento improntata alla contemporaneità e capace di stimolare e far crescere la fame di conoscenza dei ragazzi”.
Il termine ultimo per la presentazione della domanda di contributo e della documentazione richiesta, tra cui il progetto di realizzazione del Catalogo, è stato fissato per il 15 giugno 2016.