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Marco Lepre (Legambiente): «Ponte sul Fella, se 8 anni vi sembrano pochi…»

Sul tema del Ponte sul Fella, riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di Marco Lepre del Circolo Legambiente della Carnia.

È dal 2018 che sono stati riscontrati problemi statici al Ponte sul Fella, lungo la statale 52, che collega la frazione di Carnia con il territorio del comune di Amaro. L’infrastruttura è un’opera fondamentale, considerato che veniva attraversata, in tutte le stagioni, da pendolari, turisti e mezzi commerciali.

In un primo momento i “tecnici”, non si sa bene per quale motivo, pensarono di istituire un senso unico alternato, regolato da un semaforo, con il risultato di far transitare i veicoli incolonnati, causando così un maggior carico per la struttura. Dopo qualche mese di insopportabili disagi il ponte fu definitivamente chiuso ed il traffico venne deviato sul vecchio ponte, che ospitava anche i binari della Carnia-Villa Santina e che nel 1967 veniva ritenuto “pericolante” dalla Società Veneta, per giustificare la contestata chiusura della ferrovia.

Da circa cinque anni, dunque, auto, moto, camion e pullman turistici e di linea sono costretti a passare su questa angusta carreggiata e, senza parlare dei costi e delle perdite di tempo, solo un miracolo ha impedito finora che qualche malcapitato ciclista (uno dei tanti che, anche in gruppi familiari, scendono lungo la Ciclovia Alpe-Adria) non si sia trovato, senza via di scampo, davanti ad un camion e un pullman che transitavano contemporaneamente!

La rotatoria in costruzione vicino a Ponte Avons

Ora, dal 2018 la nostra Regione, e con essa FVG Strade, sono amministrate dalle forze del centro destra e analoga maggioranza sostiene da ormai due anni a Roma il Governo Meloni con Matteo Salvini Ministro delle Infrastrutture. La attesa ed urgente sistemazione del Ponte sul Fella, però, non si è realizzata, anzi si è preferito dare precedenza e spendere risorse per altre opere, inutili se non dannose, come la mastodontica rotatoria nei pressi del Ponte Avons, in comune di Verzegnis. A sentire l’assessora regionale Amirante sembra ora che un progetto sia stato presentato e che i lavori possano partire tra circa un anno, cioè, nella migliore delle ipotesi, dovremo attendere la fine del 2026 per il completamento dell’opera, a otto anni dall’insorgere del problema. Vi sembran pochi?

Che qualche personaggio dell’attuale maggioranza regionale si erga a protagonista e meni vanto per questo “brillante” risultato o che qualche responsabile tenti di spiegare il grave ritardo con la necessità di evitare una “valutazione di impatto ambientale”, è semplicemente ridicolo. Verrebbe da citare una nota battuta di Totò: “Ma ci faccia il piacere!”.

MARCO LEPRE