Turismo, nuovo botta e risposta Enzo Marsilio-Consorzio del Tarvisiano
«La reazione del Consorzio di promozione turistica del Tarvisiano alle mie critiche sui gravi squilibri nella distribuzione delle risorse regionali dimostra chiaramente lo stato delle cose. La critica non era rivolta all’“elevata progettualità” del Consorzio, bensì all’amministrazione regionale e alla sua latitanza rispetto all’evidente sperequazione e a un territorio, quello Tarvisiano, che nei fatti gode di “elevata autonomia”».
Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Enzo Marsilio commentando le graduatorie relative al primo bando “Linea contributiva per progetti mirati, manifestazioni e iniziative promozionali finalizzati alla promozione turistica del territorio”.
«Una Regione che ha un progetto per il turismo come elemento strategico per lo sviluppo territoriale, e in primis di quello montano, deve porsi degli obiettivi, definire le risorse disponibili e utilizzarle in modo equilibrato nei territori interessati per raggiungerli – afferma -. Non è possibile distribuire risorse così importanti semplicemente basandosi su una valutazione fatte a priori, ma è necessario operare anche una valutazione, certificata, degli impatti che si sono avuti sul territorio, in primis sul fronte turistico».
Sul Tarvisiano, continua Marsilio, «negli ultimi anni siamo passati da contributi legati alla variegata progettualità del Consorzio, da 465mila euro nel 2017 a 851mila nel 2019 (tabella fornita dal consigliere Marsilio, ndr), solo considerando i contributi diretti regionali. Naturalmente sono escluse le cospicue contribuzioni indirette, da parte di PromoturismoFvg, come quelle per Ein Prosit 2019. A fronte dell’“elevata progettualità” del Consorzio, che ha permesso di duplicare i contributi regionale, ci si aspetterebbe inoltre una crescita straordinaria degli arrivi e delle presenze, cosa che ovviamente non è avvenuta perché i numeri del Tarvisiano sono pressoché identici».
Come dimostrano i dati, conclude Marsilio, «la progettualità turistica non si compone solo di elementi di professionalità, ma anche di altre “competenze” che spesso permettono cospicui finanziamenti. Su questo la Regione è assolutamente assente e rimane nel silenzio di fronte a una situazione che è offensiva rispetto a tutti gli altri operatori turistici regionali. Sono fermamente convinto delle mie dichiarazioni: esiste una specialità all’interno della nostra specialità, con pesi diversi, e risponde al nome di Consorzio del Tarvisiano».
Immediata la controreplica del presidente Gabriele Massarutto, a nome di tutto il CDA del Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, Passo Pramollo e Sella Nevea, nota che proponiamo integralmente.
Continua la sfuriata demenziale e autolesionistica di Marsilio, ma questa volta riesce a superarsi dando i numeri, quelli sbagliati. Basta sommare i dati degli ultimi finanziamenti alla Carnia, 410 mila euro contro i 300 mila del Tarvisiano per capire come stanno le cose, che purtroppo per il Tarvisiano si ridurranno ancora di molto perché il Consorzio, per il limite de minimis, dovrà rinunciare alla maggioranza dei contributi.
Il Consorzio ha l’unica colpa di essere un soggetto unico che elabora e presenta i progetti, mentre in Carnia sono 10 le associazioni (consorzi, comuni, etc.) che presentano le domande e non subiscono il limite de minimis. Purtroppo, la somma finale effettivamente ricevuta fa la differenza.
Senza contare che in Carnia ci sono grandi eventi come Carnia Armonie e la Mostra di Illegio, che per il loro alto livello ricevono meritatamente somme altrettanto cospicue rispetto a quelle destinate al Tarvisiano.
Per dovere di cronaca, ricordiamo che Ein Prosit (premiato dal Gambero Rosso al secondo posto tra i migliori eventi enogastronomici al mondo) non si svolge più nel Tarvisiano, bensì a Udine, pertanto fa riferimento a quel territorio e anche le presenze generate dall’evento fanno riferimento al capoluogo friulano.
Per quanto concerne le presenze e gli arrivi, il Tarvisiano con la metà dei posti letto fa più arrivi e quasi le medesime presenze della Carnia, quindi il Tarvisiano ha un riempimento medio dei posti letto il doppio della Carnia e, di questo sicuramente il demerito è di Marsilio che ha governato in Carnia per vent’anni.
A questo si aggiunge che il Consorzio del Tarvisiano lavora anche per la Carnia, basti pensare al progetto MADE relativo alle malghe, che è stato realizzato con fondi Interreg, e che per l’80% ha trovato sviluppo proprio in Carnia.
Purtroppo, nella sua ossessione autolesionistica Marsilio continua a dividere, con numeri sbagliati, invece di impegnarsi per il suo territorio e per la montagna della nostra Regione.
A questo punto però per non continuare a sbagliare e a sprecare inutilmente danaro pubblico, sarebbe estremamente educativo conoscere il nome dei privati che hanno ricevuto i contributi, il costo totale per la Regione dell’Albergo diffuso e i risultati conseguiti in termini di presenze, visto che ora quasi tutte le proprietà private si sono affrancate dal vincolo alberghiero.
GABRIELE MASSARUTTO