Marsilio: «La Regione ignora i progetti di sviluppo turistico dello Zoncolan»
«Lo sviluppo dei poli montani è abbandonato in una situazione di caoticità tale da ignorare anche validi progetti privati che potrebbero rafforzare la proposta turistica. Come nel caso dello Zoncolan, dove da due anni degli imprenditori attendono che Fedriga e Bini diano una risposta ad un atteso intervento legato alla ricettività del polo turistico».
Lo afferma il consigliere regionale del Pd Enzo Marsilio in relazione a un progetto presentato da un gruppo di imprenditori per aumentare il numero di posti letto e creare una nuova area wellness sullo Zoncolan, a ridosso delle piste da sci e a servizio di tutto il comprensorio.
«Nel 2018 – spiega Marsilio – il sindaco di Sutrio Mattia e gli imprenditori presentarono all’assessore regionale Bini un progetto per realizzare ulteriori 180 posti letto e un’area wellness, per un investimento complessivo di 15 milioni su un immobile di proprietà in parte dell’amministrazione comunale e in parte di PromoturismoFvg. Si tratta, ovviamente, di un progetto che porterebbe a un rilancio complessivo del polo dello Zoncolan e che rientra pienamente nel programma di Montagna 365, approvato dalla Giunta Fedriga e che dovrebbe essere il faro per lo sviluppo di quelle aree, con evidenti ricadute occupazionali e in termini di indotto. Successivamente – prosegue il consigliere dem -, nella primavera del 2019 gli imprenditori presentano una proposta di project financing, in seguito al quale il Comune chiede formalmente alla Regione supporto e collaborazione. In assenza di risposte, l’amministrazione comunale è quindi costretta a ricercare i fondi necessari altrove, trovando in Invitalia un sostegno. Peccato che quest’ultima chieda la compartecipazione e l’assenso della Regione FVG. Mancando risposte, sindaco e imprenditori si rivolgono direttamente al presidente Fedriga, ma il risultato è il medesimo, lasciando ancora in attesa egli imprenditori con un progetto valido e finanziabile. A oggi sono trascorsi 8 mesi e nessuna risposta è arrivata. Se questo è il sostegno dato ai progetti e agli investimenti in montagna – conclude Marsilio -, si capisce perché la rassegnazione sulle possibilità di rilancio della montagna sia sentimento sempre più diffuso».
(foto di Luca Tomat)