Marsilio (Pd): “Mancano i centri di recupero inerti, in difficoltà le imprese edili dell’Alto Friuli”
«Il riutilizzo degli scarti di lavorazione e dei rifiuti, nell’Alto Friuli resta una chimera. I centri di recupero e trattamento degli inerti sono quasi tutti chiusi e le imprese edili del territorio hanno come unica soluzione quella di rivolgersi a strutture dell’hinterland udinese. Una situazione che per gli operatori della montagna ha costi insostenibili e che va risolta». La denuncia è del consigliere regionale del Pd, Enzo Marsilio che nei giorni scorsi ha depositato un’interrogazione con la quale chiede alla Giunta regionale di intervenire nel sistema di gestione del trattamento dei materiali inerti in Alto Friuli.
«Recentemente si parla con sempre maggior insistenza di economia circolare, di riduzione del consumo del suolo, di riutilizzo degli scarti di lavorazione e dei rifiuti. Tutti obiettivi condivisibili che purtroppo nelle aree montane del Fvg trova difficile applicazione. Infatti – dice Marsilio – in questo contesto il recupero di inerti rappresenta uno dei maggiori problemi del territorio montano dove molti degli impianti di trattamento ghiaia hanno accumulato volumi enormi di materiale inerte vagliato, riqualificato e disponibile al riutilizzo. La situazione è aggravata dal fatto che sono stati chiusi recentemente in Alto Friuli quasi tutti gli impianti di trattamento di materiali inerti tanto che le imprese locali per poter consegnare materiale derivante da demolizioni o scavi sono costrette a rivolgersi a strutture dell’hinterland Udinese con costi ovviamente insostenibili».
Secondo Marsilio «non è pensabile che la Regione non rivolga la sua attenzione a questo comparto fatto per lo più di piccole realtà che devono fare i conti anche con questi fattori che incidono sull’economia locale e sui prezzi finali applicati ai cittadini. Per questo – conclude Marsilio – serve che la Giunta regionale dica con chiarezza in che modo intende muoversi. Le imprese e soprattutto i cittadini della montagna non esistono solo in campagna elettorale, alle promesse seguano fatti».
Leggo volentieri quanto pubblicato e concordo con quanto detto anche perché ritengo chiaro che nessuno vuole utilizzare il materiale riciclato , e queste ditte si ritrovano in casa unirmi quantitativi che potrebbero essere utilizzati per rilevati o riempimento , cosa che non avviene mai . Ma questo problema non è nato adesso ma bensì da diversi anni che questi artigiani hanno sollevato questo problema di mancato mercato del riclicato , e in quel tempo non governava la destra .
Marsilio non mi piace ma è un personaggio che tiene la radio accesa in ascolto delle realtà produttive del territorio. Bisogna dargli atto che ha sollevato un problema vero che incide su chi fa impresa. Bisognerebbe sapere l’opinione di realtà associative imprenditoriali o dei principali player in attività di movimento terra in Alto Friuli: Fvg strade, Autostrade, Cafc, Enel…etc…
Ma a Tolmezzo il Cosint non ha fatto un centro raccolta inerti ad oggi ancora inutilizzato dove sono stati spesi più di 1 milione di euro?????
Bravo Stefano! Perché non funziona? A quando una bella inchiesta sullo spreco nelle opere pubbliche in Carnia ?