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Massimo Mentil: «In scadenza i contratti dei medici di vallata, urgono soluzioni»

«La soluzione tampone dei medici di vallata, per rispondere alla carenza di quelli di base, si era già dimostrata debole e precaria. Ora che i contratti di alcuni medici sono in scadenza, il problema ritorna e diventa urgente affrontarlo con un progetto pilota per tutta la montagna». Lo afferma il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd) commentando la situazione della medicina generale in montagna e in particolare la scadenza di alcuni contratti dei medici di vallata il prossimo 31 dicembre. «Secondo quanto prevede il decreto legge 18 del 2020, questi contratti non potranno essere prorogati e quindi chi è senza medico non avrà nemmeno più un riferimento provvisorio. Già da tempo è nota la situazione di criticità del sistema salute e in particolare nel territorio montano dove si sta abbattendo con maggiore forza, facendo venire a mancare i più elementari supporti, a partire dal medico di base. Si stima che nei prossimi mesi circa 6mila persone nel territorio montano rimarranno senza medico. Ribadiamo pertanto che è necessario pensare e quindi strutturare un progetto pilota per le zone di montagna, per la Carnia, capace di fissare regole e condizioni di “ingaggio”, incentivazioni pensate per le aree disagiate dalle quali va arginata la fuga, così come di residenti, anche di medici».

Secondo Mentil, «l’ospedale al centro di un sistema, attorno al quale ruotano i servizi di prossimità, sta vacillando in maniera preoccupante nei territori montani. E proprio per questo è necessario ancor più garantire che il sistema salute e sociale sia garantito appieno». Proprio per questo, continua Mentil, «sono necessarie formule per incentivare i professionisti della salute a restare, comprendendo che le problematiche nelle trattative sindacali ci sono e che superano il livello regionale e proprio per questo è necessario agire sulla competenza primaria della Regione. Va considerata come un’opportunità la “ricollocazione” di medici aziendali che dopo un’esperienza nelle strutture ospedaliere possano svolgere il ruolo di medico di vallata con una conoscenza che permetterebbe di mantenere una collaborazione efficace tra soggetti che operano sullo stesso territorio». L’obiettivo, conclude, «è prendersi cura dei nostri cittadini garantendo loro un sistema accessibile: questo deve essere il faro della salute pubblica e la deriva verso il privato in ogni rango non pare proprio vada in questa direzione».