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Matteo Bearzi (B.eng) dopo l’annullamento del Salone di Ginevra: «Necessario potenziare la presenza on line»

«Le Fiere, sin qui fondamentali per far conoscere aziende e prodotti all’estero, che futuro potranno avere con la rivoluzione nei comportamenti imposti dall’epidemia da Coronavirus e dalle conseguenze che ha generato?». L’interrogativo se l’è posto B.eng, l’azienda ad alta specializzazione nell’ambito della fanaleria per moto e auto di lusso, con sede a Tolmezzo, all’indomani dell’annullamento del Salone di Ginevra e di moltissime altre manifestazioni fieristiche, un must mondiale per ogni produttore legato al mondo dell’automotive.

 «Avremmo dovuto essere presenti con nostre produzioni installate su alcune macchine di particolare pregio, con dettagli unici», spiega il cfo Matteo Bearzi. L’azienda, infatti, progetta, sviluppa e realizza dispositivi illuminanti semplici e complessi, attrezzature per la loro realizzazione, prototipi dedicati fino alla produzione di piccole serie complete e omologate per un mercato di nicchia.

B.eng la risposta se l’è data subito dopo essersi posta la domanda e ha cominciato a organizzarsi di conseguenza. «Il distanziamento sociale cui ci costringerà ancora a lungo questo virus mal si coniuga con gli eventi fieristici, che hanno per loro natura un’alta partecipazione di persone e implicano un contatto ravvicinato tra espositori e visitatori – premette Bearzi -. Gli eventi fieristici come li abbiamo concepiti sin qui dovranno perciò per forza cambiare e la realtà virtuale potrebbe dare un buon contributo». Secondo Bearzi, infatti, il proprio settore può essere ben raccontato, anche nei minimi dettagli, «con filmati che, grazie alla realtà virtuale, portano il cliente a vivere un’esperienza immersiva stando comodamente seduto nel salotto di casa». In questa maniera, continua l’imprenditore, «potremo continuare a salvaguardare l’importante funzione di marketing per l’export che gli eventi fieristici rappresentano e non subire i cambiamenti imposti dal Covid-19».

Questa trasformazione, naturalmente, richiederà una innovata capacità di raccontarsi anche da parte delle aziende. «Dovremo potenziare la presenza online, ma soprattutto essere online in maniera nuova, più esaustiva, in modo che i clienti possano restare completamente soddisfatti anche senza aver visto e toccato, in prima istanza, progetti e prodotti». Per questo B.eng «si è già messa al lavoro, per utilizzare il mondo rinnovato web e social network che già utilizzavamo», conclude l’imprenditore, convinto che proprio dalle piattaforme informatiche «possano nascere nuove opportunità di business a livello internazionale».