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Mazzolini: «Necessario rafforzare la vigilanza nelle comunità dell’Alto Friuli»

Il vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini rinnova l’appello a un’azione congiunta e tempestiva per contrastare il crescente fenomeno dello spaccio di droga e della violenza giovanile che sta colpendo le comunità della montagna friulana, con particolare riferimento alla realtà di Tolmezzo, sempre più spesso teatro di episodi di cronaca allarmanti. La proposta si concretizza nella richiesta di un rafforzamento della vigilanza da parte delle forze dell’ordine in special modo da parte della Polizia Locale gestita dagli enti locali nelle aree sensibili del capoluogo carnico, come la stazione delle corriere, i parchi pubblici, le scuole e i principali luoghi di aggregazione giovanile.
«È indispensabile garantire un clima di legalità e tranquillità sociale, specialmente in comunità piccole e sane come le nostre – dichiara Mazzolini –. Il ripetersi di episodi legati allo spaccio e alla violenza giovanile sta generando un allarme crescente tra cittadini e istituzioni. Servono risposte concrete e immediate per prevenire derive che potrebbero compromettere la sicurezza del territorio».

Per rafforzare l’efficacia dell’iniziativa, Mazzolini annuncia l’invio di una lettera formale ai presidenti delle Comunità di Montagna di Carnia, Gemonese, e Valcanale-Canal del Ferro, a cui spetta la gestione della Polizia Locale, con l’obiettivo di avviare un tavolo di confronto tra le forze politiche locali, finalizzato a pianificare un impiego strategico delle risorse disponibili.

«La sicurezza deve tornare ad essere una priorità condivisa – aggiunge l’esponente della Lega –. Solo con un approccio integrato, che coinvolga amministrazioni, forze dell’ordine e comunità locali, sarà possibile garantire un futuro sereno e rispettoso delle regole per tutti i cittadini».

Mazzolini ricorda, tra gli episodi più recenti, anche la grave aggressione subita da un autista nei pressi della stazione delle corriere di Tolmezzo, che ha riportato l’attenzione pubblica sulla necessità di presidi più efficaci nei luoghi ad alta frequentazione. «Non possiamo più permetterci di sottovalutare questi segnali – conclude Mazzolini –. Ogni ritardo rischia di compromettere la coesione sociale e la qualità della vita in territori che hanno sempre fatto della sicurezza un valore fondante».