Mentil: «Mazzolini si crede l’unico depositario della verità per la montagna»
«Il confronto, soprattutto su temi spinosi come quello dei migranti, è sempre la strada privilegiata da seguire. Le cose si complicano però se qualcuno volutamente si rifiuta di comprendere o, pensando di essere l’unico depositario della verità e paladino della montagna, assume atteggiamenti ostili se altri propongono qualcosa prima di lui». Lo afferma il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd), replicando alle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini (Fp) relative al dibattito sull’emergenza immigrazione in Fvg.
«È evidente che Mazzolini, volutamente, abbia mal compreso, nella migliore delle ipotesi, il mio pensiero al fine di strumentalizzarlo, oppure, nella peggiore delle ipotesi, non abbia proprio compreso – continua Mentil -. È francamente assurdo che qualcuno pensi che quello che si può o non si può dire o fare in montagna passi sotto il suo nulla osta. A Mazzolini, che si attarda nel dare giudizi sul Pd, sfugge o finge di non vedere che le vere contraddizioni emergono da un centrodestra evidentemente spaccato anche sul tema migranti, con risultati tutt’altro che positivi. Dopo 5 anni di governo regionale e soprattutto dopo i mesi di governo Meloni la situazione non solo non è migliorata, ma gli ingressi in Italia sono quadruplicati rispetto allo scorso anno e nel prossimo triennio entreranno con le quote di ingresso 500mila stranieri per lavoro», afferma Mentil.
«Gli pseudo deliri di Mazzolini, dunque, li rimando al mittente: sono una persona intellettualmente onesta, non mi vergogno di quello che dico e faccio e sicuramente non ho bisogno di prendere lezioni di buona educazione da lui che continua a credersi il paladino della montagna e unica voce ed espressione di queste terre. Infine – conclude – mi chiedo se il vicepresidente Anzil sia a conoscenza che il “vicepresidente regionale” ora è Mazzolini visto che continua sfrontatamente a darsi questo titolo».
(nella foto Massimo Mentil)