Mentil: «Riccardi lascia la Carnia a corto di medici di vallata»
«Nonostante le denunce fatte da tempo, con interrogazioni, richieste di intervento durante la Stabilità e i suggerimenti per una soluzione, oggi la Carnia si trova ad affrontare un problema già preventivato e al momento senza soluzione. È inaccettabile l’atteggiamento di chi governa la salute pubblica, l’assessore Riccardi in primis che, messo in guardia, ha lasciato la Carnia in questa situazione».
Lo afferma il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd) commentando la situazione della medicina generale in montagna e in particolare la scadenza di alcuni contratti dei medici di vallata lo scorso 31 dicembre. «La soluzione tampone dei medici di vallata, per rispondere alla carenza di quelli di base, si era già dimostrata debole e precaria – prosegue -. Fino a ieri il problema era urgente, ma ora che i contratti di alcuni medici sono scaduti si va oltre l’urgenza, si rincorrono i problemi. Doveva essere già pronta una risposta che oggi non c’è e che il Pd aveva chiesto si trovasse suggerendo come soluzione un progetto pilota per tutta la montagna».
«Si sapeva già, secondo quanto prevede il decreto legge 18 del 2020, che questi contratti non potevano essere prorogati e questo lo avevamo denunciato, così come chi è senza medico non avrà nemmeno più un riferimento provvisorio – aggiunge Mentil -. L’ospedale al centro di un sistema, attorno al quale ruotano i servizi di prossimità, sta vacillando in maniera preoccupante nei territori montani. E proprio per questo è necessario ancor più garantire che il sistema salute e sociale sia garantito appieno».
Proprio per questo, continua Mentil, «sono necessarie formule per incentivare i professionisti della salute a restare, comprendendo che le problematiche nelle trattative sindacali ci sono e che superano il livello regionale e proprio per questo è necessario agire sulla competenza primaria della Regione. Va considerata come un’opportunità la “ricollocazione” di medici aziendali che dopo un’esperienza nelle strutture ospedaliere possano svolgere il ruolo di medico di vallata con una conoscenza che permetterebbe di mantenere una collaborazione efficace tra soggetti che operano sullo stesso territorio».
L’obiettivo, conclude l’esponente dem, «è prendersi cura dei nostri cittadini garantendo loro un sistema accessibile: questo deve essere il faro della salute pubblica e la deriva verso il privato in ogni rango non pare proprio vada in questa direzione».