Migranti, il Comune di Tolmezzo aderisce allo Sprar
La situazione legata al fenomeno migratorio è ormai una realtà cronicizzata a cui la popolazione assiste quotidianamente, spesso con preoccupazione, e che le istituzioni sono sempre più chiamate a gestire. Anche l’Amministrazione Comunale di Tolmezzo si è trovata a dover prendere delle decisioni, valutare e riflettere su questo tema così attuale e impellente.
Tra le possibilità a disposizione, lo SPRAR (Sistema Di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) è stato valutato il sistema più strutturato e partecipativo. Nato nel 2001 da un accordo tra Ministero dell’Interno, ANCI e Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, lo SPRAR è costituito da una rete di comuni che partecipano concretamente alla stesura di un progetto sostenibile per la propria comunità.
Ogni progetto realizzato all’interno di questo sistema è calato nella sua realtà territoriale: non esiste un progetto uguale a un altro poiché l’obiettivo principale è, appunto, la concreta sostenibilità dell’accoglienza.
Aderire allo SPRAR permette al Comune di selezionare in modo autonomo (tramite un bando) l’ente attuatore con cui cooperare nella stesura e nella attuazione del progetto.
La copertura dei servizi erogati, inoltre, è pressoché totale: le risorse economiche sono infatti finanziate al 95% dal sistema centrale e il restante 5% è a carico dell’ente locale. In ultimo, la norma sullo SPRAR prevede che i comuni che aderiscono al sistema beneficino della cosiddetta “clausola di salvaguardia”che prevede l’esenzione dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza da parte dello Stato.
Per quanto riguarda i numeri, l’Amministrazione tolmezzina ha valutato sostenibile in questa prima fase accogliere sedici persone ed eventualmente altre tre in corso di progettualità. Il numero è inferiore rispetto alla quotaparte stabilita per i Comuni da ANCI e Ministero dell’Interno (pari a circa 2,5 stranieri ogni mille abitanti) che prevedeva per Tolmezzo il numero di 39 ingressi. L’Amministrazione ha, infatti, ritenuto di valutare la sostenibilità tenendo conto della particolare conformità geografica di Tolmezzo che accoglie già sul proprio territorio tutti gli stranieri che vivono nelle vallate carniche e scendono quotidianamente nel capoluogo per tutti i servizi che qui vengono garantiti, oltreché per usufruire dei servizi dedicati già in essere quali la scuola di italiano o il magazzino unico di distribuzione.
“Concludendo – afferma l’assessore Fabiola De Martino – aldilà di quelle che possono essere le personali idee sull’argomento, l’adesione allo SPRAR è l’unica possibilità per partecipare al processo decisionale e gestionale del fenomeno ‘accoglienza migranti’ ed evitare di subire passivamente arrivi incontrollati. Qualunque amministratore che decida di chiamarsi fuori da questo processo decisionale abdica al ruolo di governatore della città per il quale è stato eletto, lasciando nelle mani e di altri enti, più ‘grandi’ e lontani dai problemi del territorio, di decidere il da farsi. Partecipare allo SPRAR, invece, vuol dire scegliere l’ente attuatore, valutare la reale capienza e sostenibilità, coinvolgere tutti i soggetti istituzionali e la comunità, insomma creare un rete che possa portare anche opportunità e perché no, maggiori servizi per tutti.”