Minori stranieri a Cavazzo, Mazzolini: «Applicare il criterio dell’espulsione qualora necessario»
«Cavazzo è una realtà protetta e le ingerenze dei minori stranieri che ospita, stonano con la benemerenza di questo piccolo comune montano. La mia diplomazia ha sempre saputo includere il bisogno di coloro che scappano da guerre e situazioni estreme, che cercano in Italia protezione e aiuto ma qui parliamo di rifugiati di comodo che stanno abusando del loro diritto e delle loro libertà. Inaccettabile. Bisogna respingere o applicare il criterio dell’espulsione qualora necessario. Troppo fragile l’equilibrio della nostra montagna per essere messo alla prova da sfregi al regolamento etico e sociale».
Dopo la polemica, l’assemblea pubblica e la petizione lanciata dai cittadini di Cavazzo, arrivano le considerazioni del vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini, che vede negli 11 minori trasferiti da Udine al comune carnico «una minaccia alla tranquillità collettiva, incompatibile con la possibilità d’accoglienza del territorio. Il Comune e la popolazione hanno espresso il loro dissenso e mi allineo all’idea che entro i limiti del rispetto reciproco si possa far qualsiasi ragionamento, oltre no – prosegue Mazzolini -. Se i rifugiati non sono capaci di rispettare le regole e il contesto entro cui vengono inseriti siano allontanati. Abbiamo problemi urgenti a cui pensare senza che se ne aggiungano altri. Verso cittadini e famiglie ho una moralità da rispettare e un dovere di garanzia di sicurezza, non mancherò di onorarlo», conclude il consigliere regionale.