Minori stranieri accolti a Cavazzo, il Comune di Udine: «Li trasferiamo dalla prossima settimana»
Dopo le polemiche, l’assemblea pubblica e la petizione lanciata dai cittadini, arrivano le prime risposte alla comunità di Cavazzo Carnico che dai primi di dicembre ha accolto una decina di minori stranieri non accompagnati, trasferiti da Udine ma protagonisti di diversi episodi che hanno allarmato la popolazione locale.
Con una nota il Comune di Udine, che ha competenza sui giovani trasferiti in Carnia, ha fatto sapere che presto ci saranno i primi trasferimenti.
«Il Comune di Udine al momento ha affidato alla Cooperativa “Oltre i Confini 2.0” undici minori non accompagnati in un contesto legato alla cosiddetta prima accoglienza – si legge nella nota -. Questo in virtù dell’alto numero di arrivi di minori durante i mesi autunnali che ha determinato l’esaurimento dei posti disponibili in città. L’affidamento del servizio alla cooperativa è in scadenza il 31 gennaio. Già però dalla prossima settimana verranno avviati i primi trasferimenti degli ospiti, che si auspica di completare entro la seconda metà del mese. Il contratto che lega quindi Comune e Cooperativa andrà regolarmente in scadenza. Il Comune ha già richiesto a “Oltre i Confini 2.0” di implementare la sorveglianza dei minori, anche ricorrendo a servizi di vigilanza privata».
«Il ricorso alla struttura di Cavazzo è stata una scelta del tutto emergenziale che si conferma temporanea – spiega l’assessore all’Equità Sociale del Comune di Udine Stefano Gasparin -. Siamo al lavoro da tempo per trovare delle soluzioni a lungo termine per gestire i costanti arrivi di minori nel nostro territorio. Purtroppo noi Comuni ci troviamo a dover affrontare queste emergenze quotidianamente. Abbiamo bisogno della massima collaborazione delle forze dell’ordine e della procura dei Minori per poter arginare gli eventuali problemi. La sicurezza dei minori e dei cittadini è prioritaria. Per questo sarebbe opportuno, ad esempio, la nomina immediata di un tutore per ogni ragazzo straniero».