Morte del volontario De Paoli, il sindaco di Preone rinviato a giudizio per omicidio colposo
Il sindaco di Preone Andrea Martinis è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte del volontario Giuseppe De Paoli, deceduto per il crollo di un albero il 29 luglio 2023. Non è stato quindi accolta la richiesta della sua difesa di non luogo a procedere e Martinis comparirà in aula il 3 giugno. In tribunale erano presenti diversi sindaci della Carnia in fascia tricolore per manifestare il proprio sostegno al collega primo cittadino.
“Se le leggi vigenti portano ad un rinvio a giudizio di chi mette a disposizione il proprio tempo gratuitamente e con generosità a beneficio degli altri significa che quelle leggi vanno cambiate perché non funzionano. Diversamente la Protezione civile si fermerà, sarebbe una sconfitta non della Regione Friuli Venezia Giulia ma dell’intero paese”. È il pensiero espresso dall’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi. L’assessore regionale ha auspicato che il ministro Nordio proceda al più presto rispetto a quanto annunciato agli Stati generali della Protezione civile in quanto la riforma delle responsabilità che riguarda la Protezione civile stessa, le forze dell’ordine e altri protagonisti della sicurezza e salute delle persone è un’urgenza del Paese. “L’Amministrazione regionale continuerà a stare al fianco del sindaco e del coordinatore del gruppo comunale – ha aggiunto Riccardi -. Mi sono già attivato presso il Capo di dipartimento e gli omologhi delle altre Regioni. Ribadisco la necessità che Governo e Parlamento intervengano nuovamente, perché se delle correzioni c’erano già state, questo esito dimostra che non bastavano”.
Sul tema interviene anche il sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze, oltre che segretario regionale di Forza Italia, Sandra Savino. «Il rinvio a giudizio del sindaco di Preone solleva interrogativi gravi sul trattamento riservato a chi, ogni giorno, si assume responsabilità enormi per il bene della collettività. Non possiamo accettare che un amministratore venga esposto al rischio penale per aver svolto il proprio dovere in un contesto emergenziale. È urgente una riforma che tuteli chi agisce nell’interesse pubblico. Bene ha fatto il ministro Nordio ad annunciare uno studio sui criteri di responsabilità per gli operatori della sicurezza, della sanità e della Protezione civile. Servono norme più giuste, capaci di distinguere tra dolo, colpa e dovere civico. Ai sindaci va garantito rispetto e sostegno. Nessuno di loro deve essere lasciato solo», conclude la parlamentare.