Musica e danza della Val Resia meritano di diventare patrimonio Unesco
Danza e musica possono aprire alla Val Resia le porte dell’esclusivo club del patrimonio Unesco, restituendo contestualmente ossigeno al turismo e all’economia del territorio.
Lo sostiene il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant che sollecita, con un’interrogazione, la Giunta regionale ad appoggiare il Comune impegnato nella presentazione della propria candidatura all’Unesco.
Revelant ricorda l’unicità del patrimonio culturale locale e rileva che “in questa fase di estrema delicatezza, ottenere un riconoscimento di questa portata regalerebbe alla Val Resia un palcoscenico internazionale. Evidenti i vantaggi per il turismo e per l’economia: l’arrivo di visitatori consentirebbe di valorizzare il potenziale inespresso di questa zona e garantirebbe preziose opportunità a chi fa impresa e combatte quotidianamente la crisi”.
Spiega Revelant: “L’Unesco si pone l’obiettivo di incoraggiare l’identificazione, la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale, che deve possedere un eccezionale valore universale, che trascenda i confini nazionali e consegni alle generazioni future qualcosa di unico e irripetibile. La musica resiana, grazie a strumenti quali la zytra e la bunkula, è unica nel suo genere, e sta attraversando una fase rinascimentale grazie a Stefano Morandini (antropologo) e Roberto Frisano (etnomusicologo)”.
Il consigliere di Autonomia Responsabile ricorda che “la candidatura musica danza della Val Resia è già presente nella lista propositiva World Heritage List dal 2014, e spetta al ministero indicare la nomination annuale, per poi presentarla al Comitato per il Patrimonio mondiale. Solo un intervento concreto della Regione può sbloccare l’impasse: la Giunta Serracchiani lavori, assieme al Comune, per centrare un obiettivo che potrebbe rivelarsi straordinariamente importante per i residenti. Per arginare l’emorragia della nostra montagna servono azioni mirate, capaci di dare visibilità e prestigio al territorio”.