Nasce a Clavais di Ovaro il primo “Dominio collettivo” della Carnia
La piccola Comunità di Clavais entra negli “annali” della secolare storia della Proprietà collettiva friulana.
Ieri è stata la prima a costituire ufficialmente il Comitato di amministrazione che gestirà i Beni della frazione ovarese, secondo quanto previsto dalla Legge statale 168 del 2017 “Norme in materia di domini collettivi”, che ha profondamente riformato il settore, riconoscendo pienamente il valore costituzionale di tutti gli Assetti fondiari collettivi.
Alla consultazione, indetta dall’Assemblea di Comunità del 23 luglio scorso, hanno partecipato 25 dei 47 Aventi diritto di Clavais, attribuendo 17 voti a Mattia Primus, 13 voti rispettivamente a Giovanni Brovedan e Dario Puschiasis, 12 voti a Mirco Zanier, 10 voti a Marzia Pachner e 9 voti a Vincenzo Garlatti Costa.
Il Comitato sarà costituito dai cinque candidati più votati, che inizieranno il proprio mandato eleggendo al proprio interno il presidente del Dominio collettivo.
Seguirà la messa a punto dello Statuto, che dovrà essere ratificato da una prossima Assemblea di Comunità.
La legge 168, approvata all’unanimità da entrambi i rami del Parlamento, definisce i Domini collettivi (in passato, denominati impropriamente “Usi civici”) «ordinamento giuridico primario delle comunità originarie»; «elementi fondamentali per la vita e lo sviluppo delle collettività locali»; «strumenti primari per assicurare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale nazionale»; nonché «fonte di risorse rinnovabili da valorizzare ed utilizzare a beneficio delle collettività locali».
Ispirandosi alle Proprietà collettive già attive e consolidate nel territorio carnico (sulla scorta delle previgenti normative), come le Amministrazioni dei Beni di Tualiis e Noiaretto, di Givigliana e Tors, di Pesariis e di Ovasta (fino al 13 settembre, unica Amministrazione di Beni collettivi in una delle numerose Frazioni del Comune di Ovaro), anche gli abitanti di Clavais hanno voluto intraprendere la sfida della gestione autonoma del proprio territorio, riattualizzando gli antichi “Diritti di godimento”, non tanto per trarre un tornaconto economico dalle proprie risorse agro-silvo-pastorali, quanto per salvaguardare il territorio dall’incuria e dall’abbandono, per valorizzarlo e per custodirlo al meglio, a beneficio anche delle generazioni future.
«Siamo certi – spiega Mattia Primus, a nome dei promotori del percorso istituzionale accompagnato dall’Alleanza friulana Domini collettivi – che l’unico rimedio al degrado a cui stanno andando incontro boschi e pascoli di molte zone della regione e del Paese sia una gestione accurata da parte di chi il territorio lo conosce meglio di chiunque altro, cioè da parte degli abitanti delle Comunità locali che sono gli unici a poter garantire un’attenzione costante e quella passione disinteressata necessaria per una corretta gestione patrimoniale che, assai raramente, Enti comunali o sovra comunali hanno dimostrato di poter garantire».
Inoltre, aggiunge Primus, «una gestione accorta e lungimirante, come dimostrano le realtà già attive nella gestione comunitaria dei Domini collettivi in Carnia e, ancor più, nelle regioni alpine confinanti, consentirà di ottenere dei ricavi da reinvestire direttamente sul territorio o comunque in progetti e iniziative d’interesse comune per l’intera collettività di Clavais».
(nella foto di copertina il seggio elettorale, allestito nella Latteria di Clavais, avvia lo spoglio delle schede)