Nasce a Fagagna l’ecomuseo della Gente di Collina
Il Friuli Venezia Giulia ha un nuovo ecomuseo a Fagagna, il Cavalîr – ecomuseo della Gente di Collina.
Lo ha stabilito la Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Cultura, Gianni Torrenti, che, nell’approvare il programma regionale degli Ecomusei per l’anno 2017 in applicazione di una specifica norma della recente legge di assestamento del bilancio, ha aggiunto il Cavalîr alle sei strutture già riconosciute e che sono l’ecomuseo delle Acque del Gemonese (Gemona, frazione Ospedaletto), Lis Aganis – ecomuseo delle Dolomiti Friulane (Maniago), Val Resia (Resia), I Mistirs (Paularo), Territori – Genti e memorie tra Carso e Isonzo (Ronchi dei Legionari) e Val del Lago (Pontebba).
Come ha spiegato Torrenti, gli ecomusei “sono strutture diffuse sul territorio che prevedono un forte coinvolgimento della popolazione e sono regolate da una normativa molto severa proprio per tutelare il rapporto ecologico con l’ambiente che le caratterizza”.
L’assessore ha quindi ribadito che, anche “l’obiettivo primario è il rafforzamento degli Ecomusei riconosciuti che hanno inoltrato richiesta di sostegno. Sul piano formativo, grazie al supporto dell’Erpac, nel corso dei primi mesi del 2017 è stata avviata una nuova iniziativa rivolta agli operatori ecomuseali per le metodologie di catalogazione del patrimonio dei territori di riferimento nell’ambito del progetto Mestieri, Sapere e Luoghi. Sono inoltre state realizzate attività di formazione specifiche per il Progetto del Mibact/Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo finalizzate alla creazione del Geoportale della cultura alimentare e anche sulla progettazione di turismo culturale sostenibile con PromoturismoFvg”.
Torrenti ha assicurato quindi che “continuerà ad essere seguito con grande attenzione l’emergere di nuove realtà per accompagnarle nei rispettivi percorsi di crescita, così da favorire il raggiungimento dei requisiti per ottenere il riconoscimento di ecomuseo”.
Per quanto riguarda le risorse, che ammontano per l’esercizio in corso a 230mila euro, riservati per il 2017 ai sei ecomusei già istituiti, la direzione regionale Cultura provvederà alla ripartizione in misura direttamente proporzionale all’entità delle spese ritenute ammissibili, il cui limite massimo è stato portato da 75 al 90 per cento.