No della CEI al Messale in friulano, avviata una petizione on line
Continua il clamore per la bocciatura del Messâl par furlan (Messale in friulano): la decisione della Conferenza Episcopale Italiana ha provocato una reazione di istituzioni e di popolo.
Dopo i molti interventi dei rappresentanti di enti religiosi e civili, anche dal basso si è levata una voce unanime che richiede l’approvazione del Messâl par furlan: è stata avviata una raccolta firme on line sulla piattaforma Charge.org te il link (CLICCA QUI).
L’iniziativa è di Christian Romanini, direttore dell’Anuari di Glesie Furlane (www.glesiefurlane.org): “Non si tratta di imporre il friulano a chi non lo capisce, o a chi non gli interessa – commenta -. Si tratta semplicemente di completare un iter che già vede la Bibie par furlan, il Lezionari approvati e molti altri testi anche musicali in lingua friulana: il friulano è già lingua liturgica. Questa è un’iniziativa che riguarda non solo la comunità dei fedeli, ma è un impegno per tutta la comunità per il rispetto del nostro diritto come popolo friulano”.
Lanciata nel pomeriggio di domenica 19, in poche ore la petizione on line è stata sottoscritta da oltre 600 persone, ha ottenuto più di cinquemila visualizzazioni, è stata condivisa oltre cinquecentosessanta volte, con numeri che continuano ad aumentare attraverso i canali social.
“Domenica 26 novembre alle ore 15 nella Chiesa di San Giacomo a Villanova di San Daniele, sulle rive del Tagliamento, Glesie Furlane celebrerà una messa in friulano, come fa sempre, da quasi 50 anni – aggiunge Romanini -. Io ci sarò e mi auguro che saremo in molti per dimostrare la vicinanza a Glesie Furlane”.
(in copertina pre Romano Michelotti e pre Roberto Bertossi)