Nota del CNSAS FVG sulle proposte di modifica della Legge regionale 24/17 presentate dai Vigili del Fuoco
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia.
Il Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia (CNSAS), a seguito degli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi mesi e redatti sulla base di comunicati stampa di uno dei Sindacati dei Vigili del Fuoco CONAPO, nei quali si attacca la Legge regionale n. 24/17 “Disposizioni per la valorizzazione e il potenziamento del Soccorso Alpino regionale”, ritiene necessario portare all’attenzione degli stessi organi di stampa e dell’opinione pubblica alcuni punti importanti per fare definitiva chiarezza sui termini della questione, ciò con gli atti del Parlamento e di altri, e non sulla scorta della continua delegittimazione.
La proposta di modifica della suddetta legge (nda: verrà analizzata martedì 12 febbraio in sede di III Commissione del Consiglio Regionale), mira sostanzialmente ad annullare l’obbiettivo raggiunto con la legge stessa, in cui si affida al Soccorso Alpino e Speleologico il coordinamento degli interventi di soccorso in ambiente montano, ipogeo e negli ambienti ostili ed impervi del territorio regionale, coordinamento richiesto anche in caso di interventi di carattere “non sanitario”.
Il risultato raggiunto con tale legge ha già portato e porterà in futuro ad un’ulteriore semplificazione nelle procedure di soccorso grazie alla maggior velocità di risoluzione degli interventi negli ambienti impervi nei quali da oltre sessant’anni si muove ed opera il Soccorso Alpino e Speleologico, i cui tecnici altamente specializzati sono costanti frequentatori e conoscitori della montagna.
La proposta di modifica rileva nella Legge regionale 16 giugno 2017, n. 24 una “impropria ingerenza nelle attività di stretta competenza del ministero dell’Interno esercitate dal Corpo dei Vigili del fuoco” propone di “riportare nell’ambito giuridico di competenza la norma regionale in questione” ma soprattutto sottolinea che “le norme regionali fanno cortocircuito con quelle statali e costituzionali”.
A fronte di tali critiche, il Soccorso Alpino e Speleologico fa notare che la Legge regionale recepisce in toto, e senza possibilità di smentita alcuna, un quadro normativo nazionale in cui si affida al CNSAS il coordinamento dei soccorsi in ambiente montano, ipogeo e negli ambienti ostili ed impervi.
Tale competenza discende in modo netto da due leggi dello Stato di riferimento del C.N.S.A.S., da una Direttiva della Presidenza dl Consiglio dei Ministri e da un ulteriore provvedimento di legge, guarda caso proprio concernente il riordino della disciplina proprio del C.N.VV.F.
Le normative sotto richiamate per esteso (note), allo scopo di offrire comprensione più agevole, sono state recepite dalla maggior parte delle Regioni e Province Autonome che hanno nel tempo legiferato sullo specifico tema riconoscendo il ruolo del CNSAS e confermandone il coordinamento delle operazioni di soccorso negli ambiti previsti dal legislatore nazionale.
Le medesime leggi attribuiscono al CNSAS la funzione di servizio di pubblica utilità e individuano il CNSAS come riferimento esclusivo per il Servizio Sanitario Nazionale.
Tali presupposti fanno ben comprendere quanto gli attacchi insistenti inoltrati a mezzo stampa del CONAPO abbiano un evidente carattere di illegittimità. Ci chiediamo, tra l’altro, come mai sia paradossalmente un sindacato e non già con la dovuta ufficialità e formalità il Comando regionale dei Vigili del Fuoco.
Il CNSAS ha, infatti, già presentato alle competenti Commissioni Consiliari delle memorie corredate da un’esaustiva disamina tecnica e giuridica dell’intera questione.
La Regione, che aveva votato all’unanimità la Legge regionale, non potrà che lasciare inalterata la propria disciplina che,sarebbe già stata impugnata nelle sedi proprie se fosse stata contra legem e già il fatto giuridicamente rilevante che ciò non sia mai avvenuto, comprova le nostre tesi.
Si conclude, infine, ricordando come il Soccorso Alpino e Speleologico operi non da ieri, ma fin dal 1954 sul territorio montano regionale in modo capillare, con 382 tecnici alpini e speleo, che garantiscono un servizio attivo senza soluzione di continuità negli ambienti e scenari più complessi e pericolosi dove, la comprovata esperienza, la certificazione di uomini e procedure sono il sinonimo stesso per garantire parametri di elevata qualità ed efficacia in sicurezza in tutti gli interventi di soccorso negli ambiti considerati.
Non sono soltanto, dunque, “un valore aggiunto” quello del CNSAS, come viene riduttivamente definito dal CONAPO nella proposta di emendamento, ma un valore in sé, alla pari di quello del C.N.VV.F. che viene in toto riconosciuto negli specifici settori di intervento.
Per ultimo, si puntualizza come la legge non generi affatto ma, al contrario, risolva “momenti di incertezza nella catena di comando e potenziali ritardi nei soccorsi”, semplificando e velocizzando le operazioni dal momento in cui scatta l’allarme, alla conduzione sul campo fino alla risoluzione dell’intervento, con protocolli operativi condivisi che migliorano la qualità del servizio offerto al cittadino in difficoltà senza spreco di risorse pubbliche.
A finale e definita riprova il fatto, anche in questo caso non contestabile, che nella relazione di accompagnamento al decreto sulle funzioni dei Vigili del Fuoco (D.Lgs. 29 maggio 2017, n. 97 sotto esplicitato) si stabilisca che:
– Legge 21 marzo 2001, n. 74 (Gazzetta Ufficiale n. 74 del 29 marzo 2001)
Art. 1, comma 2 … “Il CNSAS provvede in particolare (…) al soccorso degli infortunati, dei pericolanti e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale. (…) Nel caso di intervento di squadre appartenenti a diverse organizzazioni, la funzione di coordinamento è assunta dal responsabile del CNSAS.”
Art. 2, comma 2 … “Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in attuazione dei princìpi stabiliti dall’atto di indirizzo e coordinamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 76 del 31 marzo 1992, e dalla presente legge, individuano nelle strutture operative regionali e provinciali del CNSAS i soggetti di riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo.”
– Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2002 – Supplemento Ordinario n. 240)
“Il soccorso in montagna, in grotta, in ambienti ostili e impervi, è, di norma, attribuito al CNSAS del CAl ed al Bergrettungs – Dienst (BRD) dell’Alpenverein Sudtirol (AVS). Al CNSAS ed al BRD spetta il coordinamento dei soccorsi in caso di presenza di altri enti o organizzazioni, con esclusione delle grandi emergenze o calamità.”
-D.P.C.M. 12/11/2012 2012 (Gazzetta Ufficiale n. 27 del 1 febbraio 2013)
2.3.2. La ricerca di persone disperse … “La ricerca di persone disperse in ambiente montano, ipogeo o impervio (intendendosi per ambiente impervio quelle porzioni del territorio che, per ragioni geomorfologiche o ambientali non siano esplorabili in sicurezza senza adeguato equipaggiamento ed attrezzatura alpinistica e relativa preparazione), è specificamente disciplinata dalla legge 21 marzo 2001, n. 74, articolo 1, comma 2 e dalla legge 27 dicembre 2002, n. 289 articolo 80, che ne incardina le funzioni di coordinamento sul Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, nel quadro delle competenze assegnate al Club Alpino Italiano dalla legge 26 gennaio 1963, n. 91.”
-Decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97 (Gazzetta Ufficiale n. 144 del 23 giugno 2017)
(…) Ferme restando le funzioni spettanti al Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, nonché le competenze delle regioni e delle province autonome in materia di soccorso sanitario (…)
Il Cnsas è un corpo di volontari.
Non un Ente dello Stato ne Amministrazione ne Organo .
Per cui in base alla legge nazionale può coordinare solamente altri volontari.
Ma su tutto il territorio nazionale compreso l’ambiente ipogeo , montano ed impervio il coordinamento del soccorso tecnico urgente, e di protezione civile spetta al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Ad ognuno le proprie competenze! Lo dico da ex vigile del fuoco volontariato e da padre di un membro del soccorso alpino
Per come la vedo io dovremmo vedere bene le leggi e le esigenze del cittadino come scritto sopra il cnsas come da legislatura si dovrebbe occupare di soccorso sanitario e nn sforare in altro…poi come scritto sopra garantiscono un servizio senza soluzione di continuità cosa che i vigili del fuoco fanno con un servizio continuo 24 h su 24 con personale altrettanto addestrato e qualificato…per tanto si dovrebbe capire che l’importanza è la velocità di risposta al cittadino che ne ha bisogno con i ruoli coerenti a quelli decretati legalmente .
Nessuno mette in dubbio le capacità e la professionalità dei volontari del CNSAS e nemmeno le competenze che il Soccorso Alpino ha in ambito montano ed ipogeo. Tuttavia la Regione, dichiarando il CNSAS partner ESCLUSIVO per il soccorso sanitario E NON, ha emanato una legge contraria a quelle nazionali, che sono sovraordinate. In particolare il soccorso tecnico urgente spetta solo e soltanto ai Vigili del Fuoco.
Approvo e condivido la linea adottata dal sindacato CONAPO dei Vigili del Fuoco
Ennesima battaglia politica a mezzo di gente volenterosa che da la disponibilità del proprio tempo libero per fare soccorso. I volontari però non sono agenti di pubblica sicurezza e quindi hanno un ruolo marginale sul piano del coordinamento e sicurezza. Viceversa sono e saranno sempre preziosi per dare un aiuto pratico e qualificato durante l’intervento. Il CNVVF deve essere il coordinatore dei soccorsi e deve gestire tutto il personale volontario che partecipa agli interventi. Tutto il resto è bassa strumentalizzazione politica
Il corpo dei vigili del fuoco non è assolutamente formato per affrontare al meglio ed in tempi utili tali situazioni in ambiente impervio, non lo è mai stato, altrimenti non sarebbe nato il soccorso alpino, inoltre non possiede minimamente la conoscenza degli ambienti montani, cosa che i volontari del cnsas hanno di per sé in maniera estremamente capillare vivendo e frequentando tali territori in maniera assidua, e di questo ne abbiamo riscontro ogni giorno in campo, in ultimo il cnsas garantisce risposta alla chiamata h 24 come i vvff con altresì la possibilità tecnica, al contrario del corpo dei vigili del fuoco, di intervenire in ambiente impervio anche nelle ore serali e notturne. Ora, se si vuole portare in salvo le persone al più presto possibile, lasciamo che ogni figura competente faccia le proprie mansioni, se invece vogliamo acaparrarsi tutti i settori, magari per paura dei tagli al personale o quanto altro, be, addio bei principi
I vigili del fuoco riescono ad intervenire in maniera tempestiva se avvisati nello stesso momento del soccorso alpino. Cosa che.non avviene.
Nn solo ma i vigili del fuoco sono i primi ad attivare il Cnsas tpestivamente per dare al cittadino una risposta completa ed adeguata.
Si,infatti i vvf lavorano solo dall’alba al tramonto!!! Fammi il piacere!!!
Quale corpo o gruppo ha le conoscenze e i mezzi per il soccorso sanitario?
Chi è un pubblico ufficiale?
L’unica cosa che purtroppo manca al corpo nazionale vvf sono i soldi…
Sia ben chiaro,non voglio denigrare o sminuire nessuno… Bisognerebbe mettere da parte certe cose e collabora in toto per fornire un soccorso valido in tempo zero!
Dubito che i vvf abbiano paura a tagli…anzi,secondo me potrebbe essere qualcun altro ad avere questo timore..
Sicuramente a livello legislativo c’è qualche problema che poi si ripercuote sul cittadino. Ed è giusto che si faccia questa modifica alla legge regionale.
Se i vigili del fuoco hanno proposto questa modifica di sicuro hanno dei buoni motivi.
Le capacità tecniche del CNSAS sono assolutamente fuori discussione e credo che ogni frequentatore della montagna glele riconosca. Tuttavia va ricordato che essi sono dei volontari ed è impensabile che un Corpo dello Stato sia coordinato dai volontari. La via maestra dovrebbe essere il riconoscimento delle specifiche specificità: al CNVVF il coordinamento dei soccorsi ed ai volontari del CNSAS l’intervento in ambiente ostile.
Credo fermamente che la ragioni dei vigili del Fuoco siano più che legittime. Questa legge va cambiata per la sicurezza di tutti.
Sanno i volontari del cnsas a cosa vanno incontro se la legge rimane cosi?sanno di non essere pubblici ufficiali? A oguno il proprio credo che il semplice volontario non sia ben informato sulle implicazioni che ne derivano
Se nemmeno dopo le sentenze del Consiglio di Stato del 2014 hanno capito che il CNSAS non può coordinare le Amministrazioni dello Stato, mi viene da pensare che chi dirige questa associazione di volontariato ha ben altri fini che quello di fare soccorso, ma è più dedito a mettere in atto un disegno politico volto ad assumere sempre più spazi di operatività che non gli competono.
Il sospetto si rafforza ogniqualvolta escono allo scoperto con comunicati come questo, in cui si fa il solito minestrone di articoli e normative citati solo parzialmente e omettendo i punti a loro scomodi, con l’unico intento di gettare fumo negli occhi e sperare così di tirare acqua al proprio mulino.
In tutto questo i volontari, che secondo me sono in buona fede, sono strumentalizzati e indottrinati con interpretazioni errate delle normative vigenti ed il risultato è quello di trovarsi sui luoghi di intervento con tensioni e malesseri.
Ciò non è più tollerabile perchè il perdurare di questa situazione porta inevitabilmente ad un’inefficienza del sistema di soccorso.
Chi crede che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non sia in grado di intervenire per prestare soccorso in ambiente impervio, non è a conoscenza degli enormi sviluppi che il settore Speleo Alpino Fluviale (SAF) e dei gruppi di Topografia Applicata al Soccorso (TAS) hanno avuto negli ultimi anni. Tutto ciò sommato alla prontezza di reazione che caratterizza tutti gli interventi dei VVF, ha portato negli ultimi tempi ad un notevole miglioramento della risposta per i soccorsi in ambiente impervio.
Sempre più spesso, se allertati, i pompieri arrivano per primi e risolvono l’intervento.
Non è ammissibile, in questo quadro, che un’associazione di volontariato si arroghi il diritto di esclusività per i soccorsi in ambiente impervio e pretenda pure di coordinare un’ Amministrazione dello Stato.
E’ giusto che si modifichi questa legge, nell’esclusivo interesse del cittadino che deve essere soccorso da un sistema che non ammetta equivoci e conflitti fra i vari enti coinvolti nelle operazioni e perchè il quadro normativo sia chiaro ed attribuisca ad ognuno i suoi compiti.
I vigili del fuoco devono avere la priorità nelle notizie per operare al meglio come hanno sempre fatto. Spesso accade che le notizie arrivino prima al soccorso alpino e poi ai vvf, questo va in disaccordo con le attuali leggi. Spero che il soccorso alpino sappia riconoscere le sue valide competenze in ambito montano, ma sono i vvf che devono avere il coordinamento dell’intera forza operativa durante un soccorso.
PIENO POTERE AL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO!
Non voglio dubitare delle capacità del soccorso alpino,ma ricordate che il corpo nazionale vigili del fuoco è formato da professionisti del soccorso tecnico urgente,nonché sono preparati e formati per primo soccorso sanitario!
Il soccorso alpino cos’ha di questo?
Quel giorno che avrete bisogno di soccorso in montagna vorrei proprio vedere arrivare i VVFF con l’autoscala a soccorrervi!
Se un giorno ci sarà un intervento su cascata di ghiaccio a Sappada, da dove partirebbero i vigili del fuoco? Penso Tolmezzo 45 minuti di strada se va bene , poi bisogna vedere se sanno arrampicare su ghiaccio. Soccorso Alpino lo dice la parola stessa e in montagna non può prendere ordini da un corpo che ha tutt’altre competenze. Un ex vigile del fuoco.
VONDE!!!
Meteisi intor di une taule e us sierin dentri fin quant che no ves cjatat une soluzion.