Nuova Dialisi a Gemona: Proteste e tensioni
Si sono vissuti diversi momenti di tensione ieri pomeriggio a Gemona dove era in programma l’inaugurazione del nuovo reparto di emodialisi dell’Ospedale San Michele. I Comitati locali che da tempo si oppongono al ridimensionamento del nosocomio e del pronto soccorso in particolare, da domenica riconvertito in punto di primo intervento, hanno accolto la presidente della Regione Serracchiani con striscioni, fischietti e pentole, urlando tutto il loro dissenso.
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La governatrice, accompagnata dall’assessore Telesca è arrivata scortata all’interno dell’Ospedale (presidiato da diverse decine di agenti di Polizia e Carabinieri) ed anche li si sono vissuti altri momenti di attrito con il primo cittadino di Gemona Paolo Urbani che è tornato a chiedere di fermarsi e rivedere la riforma sanitaria: “sono qui per dovere istituzionale – ha esordito il primo cittadino – ma idealmente sono fuori con i cittadini che legittimamente chiedono lo stop a questa riconversione; vi chiedo con il cuore in mano di fermarvi e rivedere una parte della riforma sanitaria che penalizza fortemente questo ospedale e questo territorio”.
Serracchiani e Telesca nelle loro repliche hanno ribadito la volontà di rafforzare il presidio ospedaliero gemonese: “Non solo non c’è l’intenzione di chiudere – ha dichiarato la presidente – ma vogliamo ripensarlo per dare all’Ospedale una missione che sia utile al territorio ed è questo l’obiettivo che abbiamo sempre avuto per questa struttura”. “Il punto di primo intervento – ha proseguito Serracchiani – opera 24 ore su 24 e sette giorni su sette e continua a prevedere quei ricoveri che già caratterizzavano l’Ospedale, potenziando la Medicina dove non si è perso alcun posto letto. A ciò aggiungiamo che, ascoltando le istanze del territorio, abbiamo trasferito oltre il 50 per cento dei day surgery dall’AAS n. 3 a Gemona che già oggi compie oltre 50 interventi in media alla settimana. È la risposta migliore a chi pensava che avremmo chiuso l’Ospedale o eliminato servizi”. “Con la Riforma della Sanità regionale abbiamo voluto pensare a una Sanità che non pensasse ai singoli territori separatamente ma a costruire una rete in cui tutte le strutture avessero una loro importanza” ha aggiunto Telesca. “L’obiettivo è garantire maggiore qualità e sicurezza, adeguando ogni realtà alle nuove esigenze di salute”.
LA NUOVA EMODIALISI
All’inaugurazione del nuovo reparto di Dialisi all’Ospedale di Gemona del Friuli hanno preso parte la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, il direttore dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria (AAS) n. 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli Pier Paolo Benetollo, il presidente della Conferenza dei sindaci Gianni Borghi, il sindaco di Gemona Paolo Urbani e il presidente regionale dell’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e trapianto (ANED) Leo Udina.
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La Dialisi a Gemona, come ha spiegato il direttore del reparto Gianpaolo Amici, è attiva dal 1988 ma era relegata in spazi angusti e poco confortevoli per i pazienti. La nuova struttura porta da sei a 10 i posti letto e può contare su macchinari di ultima generazione, realizzando peraltro una rete telematica con le Dialisi di Tolmezzo, San Daniele e Codroipo.
“Un nuovo reparto atteso da anni – ha commentato la presidente della Regione – e un indubbio passo avanti per la nostra Sanità. L’obiettivo ora è quello di attivare interventi meno invasivi, come la dialisi peritoneale, che permettono al paziente di fare la terapia a domicilio: un passo avanti di civiltà e un’opportunità di ampliare la platea di pazienti rispetto ai 18 attualmente seguiti”.
Per l’assessore regionale alla Salute “è una giornata importante nell’ottica del miglioramenti dei servizi ai cittadini. Investire per rendere più comodi e sicuri i reparti, tanto più laddove i pazienti passano molte ore, è un dovere. Per questo l’inaugurazione di oggi è un momento positivo”.
LE DICHIARAZIONI DI BARBARA ZILLI
“Serracchiani e Telesca inaugurano la nuova dialisi dell’Ospedale di Gemona e poi scappano dal retro, scortate da oltre cinquanta agenti antisommossa: è questo il dialogo con i cittadini che vanno raccontando?”
Barbara Zilli (LN) si schiera a fianco dei Comitati, che per tutta la durata dell’intervento hanno manifestato pacificamente nel parcheggio antistante l’ospedale. “Inaugurare il nuovo reparto di dialisi proprio all’indomani della chiusura del pronto soccorso è stata una scelta davvero infelice. Anziché concentrarsi sui preziosi miglioramenti offerti per i pazienti dializzati, l’attenzione è stata attirata solo dal fatto che contemporaneamente al taglio di un nastro viene messo il lucchetto al Pronto Soccorso”.
“I Comitati e la gente hanno atteso oltre un’ora fuori dall’ospedale, chiedendo a Serracchiani e Telesca solo di mostrare la faccia. Per oltre un’ora segregati e scortati da un massiccio e dispendioso impegno di forze dell’ordine”.“Ennesimo esempio di come ci sia poca rispetto del territorio e della gente di Gemona che ha sempre pacificamente esposto le proprie richieste. Ancora una volta, senza coraggio, siamo davanti ad un Pd che guarda dall’alto in basso senza ascoltare la voce del territorio”.