Nuove App e sanità, i Comitati: “Magie iper-tecnologiche inutilizzabili”
“Sembra che la Regione stia “rivoluzionando” il modo di gestire la sanità attraverso nuovi strumenti informatici, ma occorre però fare una distinzione tra “innovazione” e “promozione di intenti” . Ad intervenire sono i Comitati in difesa del San Michele di Gemona.
“L’Assessore Telesca – spiegano in una nota – ha illustrato a gran voce le nuove piattaforme su internet (prenotazione visite, controllo accessi pronto soccorso regione, cartella digitale, etc.) come “tecnico della sanità” ma non come “esperto delle infrastrutture” regionali. Per questo segnaliamo la presenza di Internet in Friuli, oggi a macchia di leopardo, con numerosi disservizi specialmente in montagna, che rendono di fatto tali magie iper-tecnologiche inutilizzabili e pericolose sotto il profilo dell’affidabilità”.
“I media hanno infatti segnalato i tempi lunghi per realizzare le reti necessarie, non solo alla sanità ma anche alle imprese e ai cittadini. Quindi la Regione ha promosso l’uso delle “auto digitali” senza verificare se queste hanno una “strada digitale” percorribile e sicura?” si chiedono ancora dai Comitati.
“Non vorremmo che capitasse di inaugurare codeste “meraviglie tecnologiche” come sta facendo il premier Renzi per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, dove per dichiarare alla stampa che è stata fatta finalmente tutta l’opera… ha tagliato 95 km di strada! Un’altro aspetto che chiediamo di conoscere riguarda i programmi e le piattaforme promosse. Queste sono certificate per “missioni critiche” quali l’emergenza sanitaria e soprattutto da quali Enti?”
“Cogliamo l’occasione – aggiungono – per segnalare anche una criticità segnalata anche da alcuni Sindacati dei medici ospedalieri. Il famoso “INDICE DI RISCHIO (FREQUENZA)” denominato “IFI”, è stato utilizzato nel piano delle emergenze/urgenze, ma purtroppo nessuno fino ad oggi è riuscito a fornire un riscontro scientifico a riguardo, ma è servito anche a calcolare il numero necessario delle ambulanze sul territorio regionale. Per giustificare i tagli di alcuni PS e mezzi, è stato prospettato l’ utilizzo dell’elisoccorso notturno; tagli eseguiti, l’elicottero però non vola di più. Le famose postazioni di mezzi di soccorso avanzato non ancora attuate, tranne quella di Chiusaforte che però, all’occorrenza va spostata ad Ampezzo è quindi i 18 minuti di intervento extraurbano non sono mai garantiti. Ovviamente il servizio è già appaltato a un altro Ente è non è noto con quali costi, mentre dell’automedica a Tolmezzo nemmeno l’ombra”.
“Intanto – concludono dal Coordinamento – si riempiono i giornali con “fantasmagoriche” innovazioni tecnologiche a dir poco inutili, con l’unico scopo di scoprire i Pronto Soccorso meno affollati. Un’azione che assomiglia molto alla caccia degli attualissimi Pokemon. Poi, a quando l’ospedale di San Daniele sarà visibile su Internet e interfacciato con il presidio di Gemona e l’ospedale di Tolmezzo (stessa azienda). Spiace osservare che non basta usare “tecnicismi lessicali” per fornire risposte ma occorre trasparenza, chiarezza e soprattutto “confronto a porte aperte” con tutti i cittadini e non solo con i propri “tesserati di partito” in ristrette e riservate sale. Nel frattempo, mentre continuano i tagli a funzioni e servizi, a mancare centinaia di operatori ( infermieri, medici, Oss ), a calare i posti /letto, ad allungarsi le liste d’attesa per prestazioni specialistiche, possiamo affermare che un tablet ti dirà a quale P.S. c’è meno fila di utenti in attesa.