Nuove risorse e opportunità per le malghe con il progetto MADE
“Il sistema malghivo del Friuli Venezia Giulia e della Carinzia può rappresentare una straordinaria opportunità di crescita in termini agricoli, turistici, di accoglienza oltre che di visibilità del nostro territorio. Questa è la dimostrazione che collaborando e proponendo progetti validi si possono cogliere le opportunità offerte dalla Comunità Europea e mettere a disposizione risorse importanti per la nostra montagna”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli presentando il Progetto Malga and Alm Desired Experience (MADE) del Programma di Cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020, che ha come obiettivo specifico la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.
“La collaborazione ci ha permesso di ottenere un importante finanziamento europeo che si affianca a Top Value, un altro Progetto europeo centrato sulla valorizzazione dei prodotti della montagna – ha evidenziato Shaurli -, oltre 2 milioni di euro che con nuove idee e collaborazione consolidata sono, già da oggi, nuove risorse significative per la nostra montagna”.
Il Progetto, i cui partner sono il Consorzio di Promozione turistica del Tarvisiano, il Comune di Hermagor-Pressegger See e l’Agenzia per lo sviluppo rurale (ERSA) del FVG, ha avuto ufficialmente inizio lo scorso febbraio e si concluderà ad agosto 2019 con un investimento complessivo di 1.175.000 euro.
I numeri di MADE, illustrati nel corso della conferenza stampa dal direttore del Consorzio Claudio Tognoni assieme al presidente Gabriele Massarutto, indicano che saranno valorizzati 17 siti di interesse naturale e culturale, creati sei nuovi prodotti turistici e saranno 800 gli ettari di habitat beneficiari fra Carinzia e montagna friulana.
MADE, come è stato rilevato, è orientato allo sviluppo di un sistema transfrontaliero che coinvolge le malghe del Friuli Venezia Giulia e della Carinzia, per sostenere le produzioni locali, rafforzare l’identità comune, incrementare la stagionalità dell’offerta turistica, conservare il patrimonio culturale e naturale, oltre che potenziare la mobilità sostenibile tra le regioni confinanti. “Il Progetto – ha sottolineato Shaurli – può permetterci il rilancio e l’ulteriore promozione di alcune nostre peculiarità, alpeggio e malghe, che non sono solo un segmento produttivo del settore primario ma possono essere fulcro di una serie di attività delle nostre vallate dal punto di vista produttivo, turistico e ricettivo”.
Rilevante per Shaurli il confronto con la Carinzia e la collaborazione transfrontaliera che “potrà offrire una nuova stagione di crescita e di sviluppo per i nostri territori”. Nell’ambito progettuale verranno coinvolte attivamente circa 50 attività malghive, suddivise tra territorio italiano e austriaco, ma saranno coinvolti anche agriturismi, rifugi, strutture extra-alberghiere e fornitori di servizi di accompagnamento.
Il direttore di ERSA FVG Paolo Stefanelli ha sottolineato, invece, una delle qualità del Progetto che promuove una forma innovativa di turismo sostenibile integrandola con la strategia turistica regionale che ha messo il concetto di turismo slow al centro degli obiettivi da raggiungere. Una parte del Progetto riguarda anche l’attività di formazione con il coinvolgimento attivo dei gestori delle malghe per valorizzare l’offerta enogastronomica locale, i prodotti degli alpeggi e delle produzioni agricole.
Tognoni ha ricordato infine l’intensa attività di collaborazione con le associazioni dei malgari del Friuli Venezia Giulia e della Carinzia, con il CAI, l’AlpinVerein carinziano e le associazioni che si occupano di cicloturismo nell’ottica anche di predisporre un’unica progettualità per i programmi dedicati alle malghe, per la segnaletica del territorio coinvolto e per la sua fruizione a piedi e in bicicletta.
Sempre in conferenza stampa, Shaurli ha presentato il volume pubblicato dalla Regione FVG Camminaboschi.fvg: escursioni naturalistiche con il Corpo Forestale Regionale, che contiene dieci itinerari per scoprire i boschi della regione. “Conoscere i nostri boschi a partire dalle scuole – ha indicato l’assessore – è un modo per conoscere a fondo il nostro territorio, per immergersi nella natura e nella storia e arricchire il nostro rapporto con l’ambiente imparando a essere più responsabili e consapevoli”. Presenti in conferenza stampa i partner carinziani, rappresentati da Christopher Gruber e Hannes Slamanig.