Oltre 200 migranti trasferiti in Alto Friuli nei prossimi mesi
Sale il numero di migranti dei quali si dovrà fare carico il territorio dell’Alto Friuli nei prossimi mesi. 110 spetteranno all’ambito sanitario Gemonese-Valcanale-Canal del Ferro (dove attualmente sono già presenti 27 persone a Venzone), circa 100 in Carnia (dove attualmente sono già ospitati circa 60 profughi).
A comunicarlo ai sindaci di Gemona e Tolmezzo, Urbani e Brollo, alle presidenti dei due ambiti sanitari, Campana e Gallizia, oltre ai referenti dei servizi sociali, della Caritas e di diverse altre associazioni, il prefetto di Udine Zappalorto durante un incontro tenutosi nei giorni scorsi. Alcune anticipazioni erano arrivate nel corso della conferenza stampa tenuta in Regione da Serracchiani e Torrenti.
Spetterà ora agli amministratori locali che si ritroveranno in assemblea il 10 novembre prossimo stabilire i criteri ed i percorsi graduali di accoglienza e integrazione. In Carnia i comuni coinvolti sono Socchieve, Enemonzo, Arta Terme, Verzegnis e Forni Avoltri, nel Gemonese Venzone, Pontebba e Tarvisio.
I migranti trasferiti in Alto Friuli sono coloro i quali che oggi si trovano a Udine in strutture che non garantiscono loro le condizioni adeguate per la permanenza.
Rimane poi il problema dei minori stranieri non accompagnati, per i quali sono i comuni a doversi far carico. Le strutture locali a disposizione sono sature ed alcuni ragazzi sono stati trasferiti anche in Veneto.
LA SITUAZIONE OLTRE CONFINE
Dall’inizio della seconda ondata migratoria di sabato scorso sono passati per la Slovenia 56.500 migranti, dei quali l’Austria ne avrebbe accolti 31 mila. Il dato è della Polizia di Lubiana. Durante la notte di sabato, sono arrivati attraverso il valico di Rigonce 1.340 nuovi migranti. Il totale degli arrivi tra venerdì e sabato è di circa 13 mila persone.
IL COMMENTO DELL’ASSESSORE TORRENTI
“Seguiamo ora per ora gli sviluppi dei flussi sulla rotta balcanica, con la massima attenzione, ma al momento
non cogliamo segnali che inducano ad alzare il livello d’allarme”. Lo afferma l’assessore regionale all’Immigrazione
Gianni Torrenti.
“Continuiamo a mantenere costanti contatti – ha proseguito – con l’ambasciata d’Italia a Lubiana, e non è mai cessato il dialogo stretto con i vertici dei Dipartimenti competenti al Viminale”.
“Non sono da considerare appropriati gli atteggiamenti d’allarme ultimativo espressi anche recentemente in regione da alcune forze politiche – sottolinea Torrenti – perché quello che occorre è razionalità e concretezza, non altro”.
Per Torrenti, dunque “è senz’altro da condividere l’appello del premier Cerar ad adottare azioni concrete per gestire il flusso dei migranti”.