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Operaio di Ragogna muore a Fanna nel suo primo giorno di lavoro

Un operaio, di 37 anni, Donato Maggi, originario di Taranto e domiciliato con la famiglia a Ragogna, è stato trovato privo di vita da un collega, questa mattina, pochi minuti dopo le 8.00, in una stanza con varie apparecchiature, dove stava allestendo una “zattera” per lo spostamento di un macchinario.

Era al primo giorno di lavoro in un cementificio di Fanna, di proprietà della Buzzi Unicem, assunto come interinale da un’agenzia di Udine, che lo aveva “prestato” a una azienda di Precenicco, ditta esterna che si occupa di montaggi di attrezzature meccaniche. Una ditta partner dello stabilimento della Buzzi Unicem dove è avvenuta la tragedia.

Tutte le ipotesi sulle cause del decesso sono al vaglio di carabinieri e dello Spisal: da un malore fatale, che potrebbe essere stato eventualmente causato dall’alta temperatura della stanza dove è stato trovato, all’aver toccato inavvertitamente quadri elettrici e trasformatori presenti nella stanza. Non ci sarebbero traccia di lesioni esterne.

IL COMMENTO DEL SINDACATO

“Pur senza entrare nelle dinamiche e nelle circostanze che hanno portato a questa nuova tragedia sul lavoro – interviene Villam Pezzetta, segretario generale Cgil Fvg – crediamo che la mancanza di esperienza della vittima possa aver avuto un peso determinante. La frammentazione e la crescente precarizzazione del lavoro, purtroppo, non incidono soltanto sul reddito, sulle condizioni di vita e sul futuro previdenziale dei lavoratori, in particolare dei più giovani, ma sono anche un fattore di rischio in più, come sembra confermare anche la crescita degli infortuni mortali sia nel 2017 (26, contro i 20 del 2016) sia nel 1° semestre del 2018 (16, contro i 14 di gennaio-giugno 2017). Anche per questo rinnoviamo l’appello alla Giunta regionale per nuove iniziative mirate sia sul versante della sicurezza sia per contrastare l’aumento della precarietà”.