Opere idrauliche, sopralluogo a Gemona dell’assessore regionale Sara Vito
“Abbiamo preso un impegno con la comunità gemonese e lo abbiamo rispettato: dopo aver finanziato gli interventi e affidato gli incarichi, oggi, possiamo con soddisfazione verificare che le opere di sistemazione idraulica del Tagliamento a Ospedaletto sono in fase di realizzazione e per quanto concerne la manutenzione della Roggia dei Mulini, l’intervento sarà completato a giorni e restituirà alla città la corretta funzionalità del corso d’acqua garantendone il regolare deflusso. Se la manutenzione verrà garantita nel tempo, questo corpo idrico sarà mantenuto efficiente”.
Lo ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia Sara Vito durante il sopralluogo al cantiere dove sono in corso i lavori di sistemazione idraulica in via della Rosta a Ospedaletto sul fiume Tagliamento, in comune di Gemona del Friuli, a cui è seguita la verifica del lavoro di ripulitura della Roggia dei Mulini. Ad accompagnarla i referenti del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana e l’assessore comunale di Gemona del Friuli Fabio Collini.
Per quanto attiene la sistemazione idraulica sul Tagliamento, Vito ha spiegato come si tratti di un intervento la cui progettazione e realizzazione è stata affidata dalla Regione in delegazione amministrativa al Consorzio di Bonifica Pianura Friulana nell’ambito dell’Accordo di Programma per interventi urgenti di mitigazione del rischio idrogeologico di cui la presidente della Regione Debora Serracchiani è commissario. Il progetto definitivo è stato redatto dall’ingegner Gianpaolo Guaran dello Studio D’Orlando Associati ed è stato approvato a novembre del 2014 per un importo di 1.110.000 euro. L’anno successivo è stato approvato il progetto esecutivo e a marzo dell’anno scorso l’appalto è stato aggiudicato in via definitiva alla Ditta Adriacos S.r.l. di Latisana.
“La fondazione dell’argine che difende la zona dalle piene del Tagliamento, nel tratto di territorio in cui è previsto l’intervento di sistemazione idraulica, a causa dell’azione erosiva del fiume ha subito gravi danni che ne minano la stabilità – ha chiarito Vito -. Si tratta, quindi, di un intervento a difesa della rete idrografica regionale che mette l’argine in sicurezza e prevediamo si concluda entro la primavera. Ora siamo ad uno stato di avanzamento dei lavori del 60 per cento”.
Ad illustrare nel dettaglio l’opera è intervenuto Massimo Canali, direttore del Consorzio, presente al sopralluogo, che ha indicato come “si sta realizzando un intervento che prevede la costruzione di due strutture trasversali al fiume e perpendicolari all’argine con funzione di protezione dalle correnti con lunghezza dai 60 agli 80 metri e larghezza di circa 10 metri”.
Caratteristica del manufatto, come ha sottolineato Vito, è la sua flessibilità frutto di una tecnica costruttiva che utilizza un nucleo centrale in massi da scogliera di grosse dimensioni protetto a monte e a valle da una serie di blocchi in calcestruzzo che nel suo insieme costituiscono una trave longitudinale flessibile e reversibile che cioè si può rimuovere o rimodellare, ai quali verrà ancorata in sommità una fila di massi in pietrame.
Questa soluzione è già stata utilizzata positivamente in una zona più a sud del fiume, specificamente ad Aonedisi, frazione di San Daniele del Friuli, dove è stata realizzata, già otto anni fa, con la medesima tecnica costruttiva, una struttura analoga che ha dato ottimi risultati. Oltre alla sistemazione idraulica è previsto un intervento di taglio della vegetazione arbustiva ed erbacea presente sul rivestimento in pietrame dell’argine.