Ospedale di Gemona, i comitati hanno presentato un esposto alla magistratura
“Il PPI di Gemona che rimane chiuso, con la sua riapertura rimandata a quando troveranno il personale necessario, con la Guardia Medica presente in maniera sporadica, la mancanza del medico notturno nel DPI e SUAP ( circa 40 degenti ) e l’elicottero del 118 che continua ad atterrare nei prati, in mancanza della elipiazzola, prevista e già finanziata da anni al San Michele”. Questa è la fotografia dell’attuale Sanità del Gemonese secondo i comitati locali in difesa del nosocomoio che non sono andati in ferie e hanno appena presentato un articolato esposto alla Magistratura, riguardo alle carenze sopraesposte, “che collocano il Gemonese e i territori ad esso afferenti, nel silenzio generale, come fanalino di coda della Sanità regionale”.
“Il PPI doveva essere riaperto a fine emergenza, promise l’Assessore alla Salute, Riccardi, che poi lo rimandò alla fine dell’epidemia, smentito poco dopo dal DG ASUFC Caporale, che lo farà riaprire solo quando verrà reperito il personale necessario. Ma, banalmente parlando, perchè non si rimettono a Gemona i sanitari che vi erano in servizio al 20 Ottobre 2020? Nell’esposto vengono citate tutte le carenze di cui sopra, in particolare la mancanza di un medico nei reparti succitati, che non è più presente già da alcuni mesi, dalle 20 alle 8 di ogni giorno e che nei festivi e fine settimana è assente dopo le 14. In caso di emergenza, il paziente verrà portato in ambulanza in un altro Ospedale, con dilatazione dei tempi di risposta e conseguenti rischi per la persona. E’ una situazione intollerabile per questo territorio – aggiungono dai Comitati – che non può passare sotto silenzio, come stanno facendo i nostri politici, Sindaci e Amministratori comunali, forse per non infastidire i loro partiti e relativi capi locali e regionali”.
Per rilanciare la tematica sanitaria, i Comitati gemonesi a difesa del San Michele, che aderiscono al Coordinamento regionale dei Comitati a difesa dei piccoli, ma non meno importanti Ospedali, hanno organizzato per sabato 3 Settembre alle ore 10, un flash mob davanti all’Ospedale, per chiedere ancora una volta, la applicazione al nostro, come a Cividale, Maniago e Sacile, del Decreto Balduzzi, un cui articolo prevede un Pronto Soccorso, un piccolo reparto di Medicina, una Day Surgery, la Radiologia, i principali ambulatori e le strutture che servono al funzionamento della struttura. “Cosa fattibile se il CentroDestra, che governa la Regione, che a suo tempo aveva pesantemente criticato la riforma Serracchiani, per poi continuare nel suo solco, anche con gli uomini di prima, manterrà le promesse fatte a suo tempo e oggi purtroppo totalmente disattese” concludono dai comitati.