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Ospedale Gemona, i Comitati chiedono a Fedriga e Riccardi chiarimenti pubblici

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma dei Comitati a difesa dell’ospedale di Gemona.

Alla luce dei gravosi ed incresciosi riscontri in merito all’attivazione dei Posti Letto in Terapia Intensiva in Friuli Venezia Giulia, di cui è stato dato risalto in questi ultimi giorni anche a livello dell’opinione pubblica nazionale, i Comitati a difesa dei piccoli Ospedali chiedono all’Assessore alla Sanità Riccardi ed al Presidente della ‘Regione Fedriga dei chiarimenti pubblici.
Nonostante siano state inviate più volte delle richieste di incontro e a fronte della mancanza di qualsiasi risposta, è giunto il momento di presentarsi ad un dibattito pubblico a porte aperte per un confronto o meglio un rendiconto alla cittadinanza che ha riposto in loro la propria fiducia.
Come in campagna elettorale non perdevano occasione per presentarsi come i futuri paladini della sanità pubblica regionale e dei piccoli Ospedali al fianco dei Comitati con tanto di fotografie e slogan, così ora, che si avvicina la resa dei conti, ci si augura che abbiano la stessa solerzia.
I Comitati non si dichiarano soddisfatti riguardo alle spiegazioni date alla vicenda dall’Assessore alla Sanità via Facebook, in particolare spiace constatare l’ottusità con cui si continuano a considerare i “posti letto” in terapia intensiva meramente come dei numeri, quasi fossero delle stanze d’albergo da riempire, senza tenere minimamente in considerazione le gravissime condizioni di questa tipologia di pazienti che richiedono cure di medici, infermieri e operatori sanitari, cioè di équipe dedicate costituite da PERSONALE FORMATO NEL CORSO DI ANNI e non improvvisato o reclutato ancora prima di completare il percorso di studi.
E’ sotto gli occhi di tutti il progressivo declino della Sanità Pubblica, ex-fiore all’occhiello di questa Regione: mentre da un lato le lista d’attesa per visite mediche, esami radiologici e interventi chirurgici raggiungono tempi infiniti e improponibili tali da dover costringere la gente a rivolgersi al privato (per chi se lo può permettere), dall’alto si sbandiera un progetto da 14 milioni a Codroipo per la riorganizzazione e l’adeguamento dell’area distrettuale che nelle schede progettuali prevederebbe addirittura un Pronto Soccorso!

A QUESTA VERGOGNA LA POPOLAZIONE DI GEMONA DICE NO!

Con quale faccia tosta si propone un progetto del genere, in un momento di crisi in cui non ci sono neanche le forze per sostenere l’attività ordinaria con il personale sanitario allo stremo?
Ogni giorno che passa sempre più professionisti si licenziano dalle Aziende Pubbliche e si sospendono servizi in uno scenario in cui i territori sono stati già duramente provati dalla chiusura di punti di primo intervento, reparti di medicina, attività di day-surgery, ambulatori.
Se poi a tutto questo si aggiunge il Covid e tutta la sua malagestione si comprende come la situazione sanitaria sia sempre più simile a una nave che sta affondando, in cui a una falla a cui si prova a mettere una toppa se ne forma subito un’altra o tante altre che non si riescono a riparare. Si pensi ad esempio, a due anni dall’inizio della pandemia, all’alto tasso di contagio per molti pazienti nei reparti di degenza e alla loro precoce dimissione per evitarne il rischio d’infezione, con la conseguente gestione domiciliare delle persone in convalescenza a carico delle famiglie, all’assenza ancora in alcuni punti cruciali, di percorsi puliti e sporchi per i pazienti Covid, al sovraffollamento dei Pronto soccorso Hub.

COME PUÒ IL CAPITANO DELL’ORGANIZZAZIONE SANITARIA IN FRIULI NON RENDERSENE CONTO?

Da chi è realmente consigliato in questa gestione raffazzonata, senza una visione organica e lungimirante che potenzi e gli realmente consigliato in questa gestione raffazzonata. senza una visione organica ed investimenti sulle risorse umane e non solo sugli adeguamenti edilizi i quali rispondono più a mere esigenze di cantiere e non ai reali bisogni di salute della popolazione? Molti dubbi e perplessità sull’operato sorgono spontanei.

Prima che avvenga l’irreparabile è arrivato il momento di cedere il timone a chi, super partes, possa avere reali competenze in questo campo molto complesso e soprattutto una serena e distaccata a capacità gestionale.

FIRMATARI: Gruppo Cicogna, Comitato San Michele, Io voglio l’Ospedale a Gemona, Alessandro Venturini, Alessandro Cecchini, Tullio Zearo, Aldo Forgiarini, Antonietta Vidoni, Bruna Bono, Claudio Polano, Giuseppe Artale, Silvana Colomba, Vittorio Bertossi, Giulio Ragalzi.