Ospedale di Tolmezzo, l’addio di Biscosi. Bubisutti (LN): “Déjà vu del Tribunale”

“Un deja vu. Quello che sta accadendo in montagna a livello sanitario lo abbiamo già visto in occasione della querelle sul Tribunale. E’ la politica del carciofo, una foglia dopo l’altra, fino a far sparire tutto”. Aurelia Bubisutti, rappresentante della Lega Nord di Tolmezzo, già vicesindaco del capoluogo carnico, interviene per segnalare solo l’ultimo dei casi che riguardano il sistema ospedaliero di Tolmezzo, la partenza, direzione Merano, del dottor Mauro V. Biscosi, responsabile della Radiologia interventistica.

“Mi chiedo come si possa continuare a rimanere inermi dinnanzi al continuo addio di professionisti di primo piano che si sono sempre contraddistinti con la loro competenza – attacca Bubisutti – medici che hanno portato l’eccellenza nel loro operato, basti pensare che l’ospedale carnico è stato finora l’unico centro in regione nel quale si eseguiva il trattamento dei fibromi uterini mediante embolizzazione, specializzazioni che sono valse tra l’altro riconoscimenti internazionali. Non dimentichiamo l’importante investimento che è stato fatto sulle CardioTAC e che in collaborazione con la Cardiologia si sta già eseguendo solo a Tolmezzo con le caratteristiche ideali e cioè la stretta collaborazione in fase di esecuzione e di refertazione con i Cardiologi”.

Bubisutti si chiede quindi se questo addio non sia dovuto all’attività amministrativa di consigliere comunale di Biscosi, che si è sempre speso in prima persona per la difesa della sanità in alto Friuli, assumendo a volte posizioni molto nette e per alcuni scomode. Accanto a ciò l’esponente del Carroccio riporta le tante testimonianze degli utenti e dei familiari di coloro i quali hanno a che fare con l’ospedale tolmezzino, dai pesanti disagi sorti con le nuove modalità di svolgimento dell’attività del CUP passando per le liste d’attesa, senza dimenticare gli spostamenti per semplici visite od esami ai quali molti sono obbligati a seguito dell’aggregazione con San Daniele, fino ad arrivare al caso del bar interno dell’ospedale carnico, da quasi tre mesi ancora chiuso per il cambio gestione.