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I palloncini in cielo di Vidulis per l’ultimo saluto a Nadia

Sono stati oltre 2500 le persone che si sono radunate mercoledì presso l’area festeggiamenti di Vidulis di Dignano per dare l’ultimo saluto a Nadia Orlando, la ventunenne uccisa dal fidanzato Francesco Mazzega. A celebrare la messa il parroco di San Daniele del Friuli, monsignor Marco Del Fabro. E’ stato letto il messaggio dell’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, di vicinanza alla famiglia, e a seguire, al termine della celebrazione, gli interventi di amici e parenti, del padre Andrea e del presidente del Circolo Vidulese, Maurizio Zumello.

Toccante l’intervento del papà della giovane: «Il sole splende alto ma non scalda più il cuore e la pelle della nostra Nadia, il suo sorriso era il nostro sole quotidiano, la luna e le tenebre non erano elementi di questa casa. Ora tutto è cambiato troppo velocemente e da così poco tempo, da non sembrare vero. La nostra volontà è di tenere sempre una tua presenza nel nostro cuore, perché voglio vivere e voglio che chi mi sta vicino sia come me onorato di averti avuto come figlia e sorella, tutti per uno, uno per tutti! Eravamo felici. Perché questo? Ho donato un sasso a un amico in questi tremendi giorni e lui, da artista com’è, vi ha inciso le iniziali di mia figlia, ne risulta un netto No. No alla violenza sulle donne, usiamo il cuore usiamo la testa. Siamo umani! Le parole non bastano per esprimere la nostra gratitudine nei confronti di voi tutti, presenti e non, che in qualunque modo ci state dimostrando vicinanza e affetto. Grazie. Vi chiediamo un favore, fateci compagnia anche per il futuro, il mondo non si deve fermare, i nostri cuori feriti avranno bisogno quotidiano di un input per poter battere come prima, non possono bastare solo il Sole e il ricordo del suo sorriso».

«Nel dolore e nelle lacrime dobbiamo andare avanti per Nadia – ha detto il sindaco Zuccolo – dobbiamo trovare il coraggio e lo dobbiamo trovare in lei, nel suo sorriso e nella grazia che ci ha donato. Ringrazio tutta la comunità del paese perché in questi giorni ha dimostrato di essere unita più che mai. Con la morte di Nadia abbiamo perso tutti qualcosa e le cose non saranno più quelle di prima; ci faccia da esempio nel ricercare la serenità». Dopo la benedizione il lancio dei palloncini bianchi a forma di cuore: tutta la comunità con i genitori. Poi il lungo corteo funebre, diretto al cimitero, dove il feretro è stato tumulato.

 

GLI SVILUPPI DELLE INDAGINI

Un cuscino è stato trovato nella Toyota Yaris di Francesco Mazzega, l’uomo di 36 anni che il primo agosto si è costituito alla Polizia stradale di Palmanova dopo aver vagato tutta la notte con il cadavere della fidanzata Nadia Orlando, uccisa, al suo fianco. L’oggetto è tra quelli trovati fin dalla prima perquisizione dell’auto e posti sotto sequestro nel veicolo. A seguito del primo responso dell’autopsia, eseguita dal medico legale Carlo Moreschi che ha individuato la causa del decesso in asfissia da soffocamento, cambiando lo scenario rispetto a quanto descritto inizialmente dall’indagato, è probabile dunque che il cuscino venga ora analizzato dagli inquirenti con particolare attenzione.

«Faremo di tutto per accertare cosa è accaduto, al di là delle dichiarazioni dell’indagato», aveva riferito ieri il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, lasciando intendere che le indagini saranno svolte ad ampio raggio per ricostruire l’accaduto. La Polizia di Stato ha sequestrato anche i due computer utilizzati dalla coppia di fidanzati all’interno dell’azienda in cui entrambi lavoravano.

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