Parte da Tolmezzo il 29° Agosto Archeologico
Primi appuntamenti per l’edizione 2017 dell’Agosto Archeologico.
Sabato 29 luglio alle 17 nella Sala Convegni dell’UTI della Carnia a Tolmezzo l’inaugurazione ufficiale del XXIX Agosto Archeologico, seguita alle 17.30 dalla proiezione del film con ambientazione medioevale in lingua friulana, dal titolo “Un frêt invier”, di Gianluca Fioritto, realizzato in collaborazione con il Circolo Culturale “L’Antica Quercia” di Fanna di Pordenone, il Gruppo Storico “Boiani” di Cividale del Friuli, il Gruppo Storico “Nobiltà Feudale” di Cividale del Friuli, il Gruppo Storico “Studium de Cividatum”, l’Equestrian Magic Show, il Circle V-Farm ed il supporto logistico del Gruppo Popolani di Cividale del Friuli. Durata 84’.
Il film narra la vicenda storica, realmente successa, dell’assassinio del patriarca Bertrando, avvenuto nel 1350. Attorno a questo accadimento ruotano due storie: la prima di origine popolare orale friulana, ossia quella della povera Agnese e la seconda riportata negli anni ’50 del secolo scorso dallo scrittore Pieri Menis, intitolata “la castellana di Buja”. I vari personaggi s’intrecciano amalgamando così le tre vicende in un unico corpo.
Vi è un gastaldo troppo intento nello scalare la sua posizione sociale verso il Patriarca, tanto da trascurare la propria consorte ed i sudditi. Una popolana a cui è appena mancato il marito e con una nuova sciagura alle porte ed una triste principessa lontana dal paese nativo che trova conforto e l’amore grazie ad un popolano dal cuore nobile. Queste vicende sono state contestualizzate nel Friuli orientale dell’epoca ed il progetto è stato interamente giratpo nei paesi di Faedis, attimis, Cergneu, Cividale, Torreano e Porzus sia per questioni logistiche sia per poter dar risalto alle bellezze ed alle specificità del territorio.
Domenica 30 luglio alle 17 visita al Museo Civico Archeologico di Zuglio (Iulium Carnicum), per vedere dal vivo le cinque sculture lignee recuperate; seguirà alle 17.30, nella sede della Protezione Civile in via don Madussi 20 nella frazione di Formeaso, l’incontro con la restauratrice Luciana Simonetti su “Il ritorno delle cinque sculture lignee di Domenico da Tolmezzo appartenenti alla Pieve di San Pietro di Zuglio“.
Era il 1981 quando la Carnia nella notte tra il 14 e il 15 novembre veniva spogliata di uno dei suoi monumenti più significativi. Dalla Pieve di San Pietro, posta in strategica posizione sulla vallata del Bût e onorata ancora oggi con il titolo di Cattedrale, vennero trafugate le statue del grande polittico ligneo commissionato nel 1481 a Domenico Mioni, detto Domenico da Tolmezzo. Nel 2016 questo episodio doloroso ha trovato una svolta grazie alle attività investigative del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. A seguito del sistematico controllo sul mercato dell’arte, nazionale e internazionale, sono stati individuati cinque dei Santi Apostoli che decoravano le nicchie del corpo centrale: si tratta dei Santi Andrea, Paolo e Giacomo Maggiore, che affiancavano la figura assiale di San Pietro, e dei Santi Matteo e Tommaso che alloggiavano nel registro superiore. Questo clamoroso recupero restituisce un prezioso tassello della monumentale ancona d’altare espressione della maturità artistica di Domenico da Tolmezzo e riconsegna alla collettività un bene di straordinario valore.