Passo di Monte Croce Carnico, dal presidio del Patto, l’appello: «Si proceda con la variante di valico»
«Le dichiarazioni dei tecnici auditi in Commissione in Consiglio regionale, le posizioni espresse dai referenti carinziani e il buonsenso indicano che l’unica soluzione possibile è la variante di valico. Fedriga accantoni una volta per tutte l’idea del tunnel avanzata da un consigliere di maggioranza». Così i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giulia Massolino oggi (4 maggio, ndr) a Passo di Monte Croce Carnico, dove il Patto per l’Autonomia ha organizzato un presidio, molto partecipato, per sensibilizzare sulla questione e sollecitare la riapertura della viabilità interrotta, al quale erano presenti anche i consiglieri regionali Massimo Mentil e Serena Pellegrino, e il sindaco di Paluzza Luca Scrignaro. «Insistere sul tunnel non fa altro che alimentare confusione anche nei rapporti internazionali e ritardare i tempi per una risoluzione definitiva del problema – affermano –. L’amministrazione regionale deve proseguire nel ripristino della viabilità esistente, come ha iniziato a fare, ma deve quanto prima accantonare definitivamente l’ipotesi del tunnel e procedere con la progettazione della variante sull’altro versante del valico stanziando le risorse necessarie».
La frana che ha travolto la strada per il Passo di Monte Croce Carnico ha aperto l’ennesima ferita nel territorio della montagna. L’evento franoso avvenuto nel dicembre scorso, se ha colpito con maggiore forza il tessuto sociale ed economico della Valle del But, ha inferto un duro colpo a tutto il comprensorio carnico, privandolo (nell’eterno stallo dei lavori sul ponte del Fella) di un’altra importantissima via di comunicazione. Una situazione di sofferenza che «non può essere certo alleviata dai proclami autoconsolatori rilasciati dall’assessore Bini sugli investimenti turistici – commentano Mirco Dorigo, Alex Mazzocato e Denis Baron del Patto per l’Autonomia Alto Friuli –. Chiediamo alla maggioranza di centrodestra che governa la nostra Regione un’assunzione di responsabilità, a partire dalla chiarezza sulle proprie scelte e ponendo la parola fine alle esternazioni del consigliere Mazzolini. Si proceda nei tempi migliori possibili con la messa in sicurezza del vecchio tracciato ai fini di una solerte riapertura. Chiediamo una presa di posizione di netta contrarietà sull’opzione del tunnel ed una comunicazione univoca e lineare con i partner istituzionali austriaci. Chiediamo altresì di procedere prima possibile con la progettazione della variante sull’altro versante del valico, definendo un accordo di collaborazione con ANAS attraverso il quale la Regione Friuli-Venezia Giulia possa avere un ruolo attivo nell’iter autorizzativo e realizzativo dell’opera, se necessario anche contribuendo in modo significativo dal punto di vista finanziario, accelerando così i tempi dell’intervento», concludono i tre esponenti autonomisti, sintetizzando i contenuti di un documento distribuito nel corso del presidio.