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Passo Monte Croce: Fvg e Carinzia studiano le alternative al tracciato

Un accordo operativo tra la Regione Friuli Venezia Giulia e il Land Carinzia per la costituzione di un gruppo di lavoro tra i due territori volto ad individuare le alternative al tracciato di collegamento transfrontaliero di Passo Monte Croce Carnico (SS 52bis), che fu colpito da un evento franoso lo scorso dicembre causando l’interruzione della viabilità e provocando disagi socio economici ai territori montani.

È questo il contenuto di una generalità presentata dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante nell’odierna seduta di Giunta durante la quale è stata sottolineata l’importanza di formalizzare la leale collaborazione fra FVG e Carinzia avviata lo scorso gennaio, con una prima interlocuzione tra i due presidenti, a cui hanno fatto seguito ulteriori 11 incontri. L’ultimo si è tenuto il 4 giugno con un sopralluogo sul punto di chiusura della SS 52 bis che ha confermato l’apertura del cantiere e il rispetto del cronoprogramma da parte del gestore Anas spa con conclusione delle attività e riapertura del collegamento entro la fine dell’anno.

“La Regione si è tempestivamente impegnata nell’attivazione delle necessarie sinergie con i rappresentanti del Land Carinzia; questi ultimi hanno manifestato altrettanta sensibilità sulla necessaria riattivazione del collegamento transfrontaliero – ha spiegato Amirante -, condividendo la strategia di procedere con la messa in sicurezza del versante franato, il ripristino della viabilità esistente e la necessità di realizzare, in seguito, una viabilità alternativa”.

Per l’esponente della Giunta regionale, considerando che gli strumenti di pianificazione del rischio idrogeologico mettono in evidenza per l’area del sito una situazione di possibile pericolosità, “è necessario avviare lo studio delle alternative. In quest’ottica, tanto l’Amministrazione regionale che quella carinziana hanno espresso il comune intento di progettare e realizzare congiuntamente una soluzione di tracciato alternativo a quello esistente”.

Saranno studiate 3 alternative progettuali: la realizzazione di una variante alla SS 52 bis, che insiste completamente sul territorio italiano ed interventi di riqualificazione della viabilità carinziana oltre confine; una variante tramite traforo transfrontaliero a quota 1000 m (40% in territorio italiano, 60% in territorio austriaco) e possibili sub alternative; una variante tramite traforo transfrontaliero di base (30% in territorio italiano, 70% in territorio austriaco). I risultati degli studi saranno presentati entro il 15 settembre, data di ultimazione dell’attività del gruppo di lavoro.