Paularo, dopo il maltempo polemiche sulla manutenzione delle opere pubbliche
Dopo le intense piogge dell’ultimo fine settimana “si è palesata la fragilità di un territorio che dal punto di vista idrogeologico presenta diverse criticità, aggravate dalla mancata prevenzione dei rischi di dissesto e dall’assenza di manutenzione delle opere di deflusso e di regimazione delle acque” a dirlo il dottore forestale Marco Clama.
«A seguito della tempesta Vaia – spiega Clama – non sono state messe in sicurezza tutte le infrastrutture principali e non si registrano interventi decisivi per la prevenzione di nuovi dissesti. Leggo con sconcerto le dichiarazioni del nostro primo cittadino Di Gleria – prosegue Clama – il quale ha comunicato alla stampa locale che “la recente conclusione dei lavori di pulizia di griglie di scolo e il rifacimento del manto di diverse strade hanno sicuramente ridotto i disagi”: francamente i lavori di pulizia delle opere di regimazione idraulica e di deflusso non si sono visti e questo è dimostrato dagli allagamenti di diversi scantinati e garage per il riversamento delle acque piovane provenienti dalle strade comunali.»
A Paularo sono esondati diversi rii secondari ed in particolare lungo le strade che conducono alla frazione di Dierico ed in località Aones fa sapere il dottore forestale, è stato eroso il manto stradale in diversi tratti asfaltati lungo le vie centrali e tutti i corsi d’acqua hanno subito ingenti danni a carico delle opere di difesa e di regimazione. «come già detto, negli ultimi anni la manutenzione dei corsi d’acqua è stata quasi assente – spiega Clama – e non è sufficiente asportare i detriti depositati in prossimità della viabilità per mettere in sicurezza le infrastrutture ma servono interventi di ampia veduta e che risolvano i problemi a monte. Riguardo gli asfalti (pavimentazioni prevalentemente eseguite decine di anni fa), è chiaro che se l’acqua non scorre lungo le opere preposte, questa ha un’azione erosiva a carico del piano viabile, dando luogo a fenomeni erosivi anche intensi; i “rattoppi” con asfalto a presa rapida non rappresentano la soluzione al problema e spero che non si continui in questa direzione.»
Le frazioni di Misincinis e Ravinis, ad esempio, scrive ancora Clama, presentano una strada di accesso con un piano viabile disastroso, con buche di oltre 15 centimetri di spessore e larghezze spesso superiori al metro. «Se andiamo avanti di questo passo – commenta sarcasticamente Clama – dovremo raggiungere le nostre abitazioni a piedi o a cavallo onde evitare di distruggere le nostre autovetture. Nelle Frazioni di Trelli e Chiaulis infine, si registrano ingenti danni alle proprietà private causati anch’essi dall’assenza di interventi di manutenzione delle opere pubbliche».