Per scegliere il medico di base i gemonesi devono recarsi a Tarvisio
«L’attuale giunta regionale a traino leghista, in quattro anni di governo sta dimostrando il peggio di sé, tradendo tutte le promesse fatte in campagna elettorale. Emblematiche e inaccettabili sono le mancanze nei servizi nella zona pedemontana e montana friulana, dove i cittadini sono costretti a vagare per il territorio per avere i servizi, un “nomadismo sanitario” per l’accesso al distretto, semplicemente per la scelta del medico di famiglia, uno dei fondamentali presidi territoriali di salute».
Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd), che attraverso un’interrogazione all’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi porta nell’Aula del Consiglio «le denunce di diversi cittadini sulle fatto che per scegliere il medico di base si debba andare da Gemona a Tarvisio».
«Da giorni raccogliamo le segnalazioni di cittadini residenti a Gemona del Friuli sulla cessazione dell’attività del proprio medico di famiglia e l’indicazione scritta che il cittadino debba attivarsi personalmente per la scelta di altro professionista, attraverso modalità telematiche oppure direttamente nella sede del distretto sanitario deputato – afferma Santoro -. Questo significa per i residenti nel Gemonese, rivolgersi al poliambulatorio di Tarvisio, che si traduce in un viaggio di circa 140 chilometri tra andata e ritorno. È questo il modo di venire incontro ai cittadini, soprattutto a quelli più anziani che hanno quindi notevoli difficoltà negli spostamenti, ma anche minori possibilità di accesso ai servizi informatici? Questo è un ulteriore tassello che segna lo svilimento dei servizi di salute pubblica, nonostante gli sforzi di medici e operatori sanitari, e l’ennesima disattenzione verso i bisogni dei cittadini. Chiediamo dunque alla Regione di garantire un presidio organizzativo sanitario che sia più facilmente raggiungibile in tempi rapidi è più vicino possibile per venire incontro alle problematiche di spostamento che gravano principalmente su alcune fasce di popolazione più anziana e fragile. Che ne è del presidio di Gemona?», conclude l’esponente dem.