Piccoli ospedali, accolta la principale richiesta della petizione promossa dai Comitati
I Comitati dei piccoli ospedali (Cividale, Valli del Natisone, Gemona, Maniago e Sacile ), che con il supporto della Associazione dei Diritti del Malato di Udine e l’aiuto della della consigliera regionale Simona Liguori, continuano la raccolta firme della petizione “Prima la Salute”, avviata il 28 febbraio scorso. Nel contempo prendono atto con molta soddisfazione delle ultime notizie sulla principale richiesta della petizione stessa e cioè che le Aziende sanitarie regionali applichino l’art. 12 della L.R. 26 Marzo 2009 n° 7, che prevede il rimborso delle prestazioni effettuate dal cittadino presso altre strutture anche private qualora non siano rispettati i tempi massimi di risposta previsti: “La richiesta di applicazione della legge ha obbligato l’assessore alla Salute Riccardi a dichiarare in Consiglio Regionale la validità della norma e impegnarsi entro giugno a emanare le linee guida per la sua applicazione – spiega Claudio Piano, a nome del coordinamento regionale dei piccoli ospedali -. Però ci chiediamo come mai l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale a fronte della richiesta di applicazione della Legge, risponde al richiedente guarda caso nei tempi richiesti, mentre Asufc e Asugi sono forse in attesa di direttive regionali? È una grande vittoria dei cittadini, che permetterà ora anche ai meno abbienti di accedere alle prestazioni sanitarie senza dover ricorrere al privato pagandole interamente di tasca propria, eccetto il ticket per chi non ne è esente. Ma soprattutto avere le risposte in tempi certi e soprattutto compatibili con le patologie di riferimento, in particolare le più gravi”.
“Questa però dovrà essere solo una soluzione provvisoria, perchè l’obiettivo di chi oggi governa la sanità e lo farà ancora per 4 anni, dovrà essere quello, nei tempi necessari, di tornare alla sanità pubblica di tempi non lontani, con le necessarie assunzioni di personale medico e infermieristico – prosegue Polano -. I soldi per fare ciò non dovrebbero mancare, visto che nel Bilancio 2024 la Regione ha stanziato ben 3 miliardi e 171 milioni di euro per la sanità, pari al 60% dell’intero bilancio. A questo proposito ricordiamo quando la nostra Regione vantava una attrattiva sanità di eccellenza, mentre oggi ormai il saldo è negativo, in quanto molti corregionali sono costretti a rivolgersi altrove, in particolare in Veneto, per soddisfare in tempi ragionevoli i loro problemi sanitari”.
“Chiediamo infine che presso i CUP sia presente e ben visibile una tabella contenente i tempi massimi di risposta per ogni singola prestazione e le istruzioni di applicazione della Legge sopracitata, affinchè i cittadini ne siano correttamente informati e ne possano usufruire”, conclude l’esponenti dei Comitati.
(nella foto l’ospedale San Michele di Gemona)