Su polo sciistico di Pramollo la Regione vuole garanzie
Sono importanti le garanzie che tutelino l’investimento pubblico. Dunque nessun arretramento, ma l’attraversamento di una fase delicatissima del procedimento amministrativo che impone un opportuno atteggiamento di cautela e di riserbo.
Questo il concetto espresso dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dal vicepresidente e assessore al Turismo Sergio Bolzonello e dall’assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, nel corso della seduta congiunta delle Commissioni II e IV del Consiglio regionale che aveva all’ordine del giorno un aggiornamento sul Polo sciistico transfrontaliero del Pramollo. Più dettagliatamente sulla procedura che dovrebbe portare alla costruzione di un impianto a fune tra Pontebba e il comprensorio di Pramollo-Nassfeld.
Com’è stato osservato, a fronte della dichiarazione di pubblico interesse di agosto 2013, del finanziamento del Land Carinzia di fine 2015 e del cambiamento del soggetto che ha acceso il mutuo per la provvista finanziaria (dal privato al pubblico), la Regione ha previsto negli atti che il soggetto concessionario (realizzatore e gestore) di tutto l’intervento deve prestare delle garanzie economiche sulla regolare esecuzione delle opere e sulla continuità della gestione: su questo – è stato sottolineato – la Regione non intende fare passi indietro.
“L’Amministrazione regionale – ha spiegato l’assessore Santoro – è impegnata nella redazione del bando di gara: in particolare sulle garanzie previste a carico del privato che realizzerà e gestirà l’intervento all’interno del project financing, che comprende anche la realizzazione di importanti infrastrutture di valorizzazione turistica della zona”.
Di nodi da sciogliere ha parlato la presidente Serracchiani, la quale ha fatto riferimento all’argomento delle fidejussioni, al centro dell’approfondimento giuridico da parte dell’Amministrazione regionale, in quanto a fronte di un ingente contributo del pubblico, è fondamentale che ci siano delle garanzie da parte del privato.
In un’ottica più ampia si è inserito l’intervento del vicepresidente Bolzonello, il quale ha configurato una strategia regionale sul versante del turismo della montagna che deve puntare anche sulla stagione estiva, mentre non debbono essere ignorati gli effetti dei cambiamenti climatici, che stanno alzando la quota in cui è possibile praticare lo sci senza il supporto dei cannoni per la neve artificiale. Da qui la necessità di rafforzare questo tipo di strutture.
Sulla ricettività Bolzonello, fra le altre cose, ha sottolineato l’esigenza di adeguare le strutture anche a nuovi tipi di domanda, come ad esempio quella del turismo giovanile legato ai percorsi di mountain bike.
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini.
“La Provincia di Udine è sempre stata contraria a questo progetto, perché si tratta di investire risorse pubbliche regionali per far aumentare il turismo in Carinzia. E’ preferibile impiegare questi fondi per potenziare le strutture già esistenti e aumentare l’attrattività della nostra montagna che ha davvero moltissimo bisogno di queste risorse. Sono già pronti progetti per rilanciare i poli sciistici regionali” continua Fontanini ricordando iniziative che riguardano sia Forni Avoltri sia Forni di Sotto. “Questi piani porterebbero sì benefici all’economia locale, cosa che non accadrà se il progetto Pramollo andrà in avanti: gli impianti sono in Austria, i denari finiranno nelle tasche di imprenditori austriaci come le relative imposte compresa l’Iva. Le risorse destinate a questa iniziativa, potrebbero essere impiegate per la manutenzione delle strade di montagna e per potenziare e valorizzare la rete delle piste ciclabili”.