Post Alluvione in Friuli, Fedriga: “Impegnati 156 milioni per 600 cantieri”
Con una quota di contributi del 98 per cento già messi a contratto, quasi 157 milioni dei 160 milioni messi a disposizione dallo Stato e 600 cantieri avviati, il Friuli Venezia Giulia vince la sfida dell’emergenza a soli 11 mesi dalla tempesta Vaia che ha devastato gran parte del territorio montano e alcune fasce costiere della regione.
“Un risultato straordinario” per il governatore Massimiliano Fedriga che oggi a Udine ha presentato i risultati dell’attività svolta come Commissario per l’emergenza maltempo, assieme al vicegovernatore Fvg con delega alla Protezione civile e vicecommissario per l’Emergenza, Riccardo Riccardi, e agli assessori regionali a Risorse forestali e Montagna, Stefano Zannier, e alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro.
Fedriga ha parlato di “un obiettivo oggettivamente difficile da raggiungere in pochi mesi, ma questa è l’efficacia del Friuli Venezia Giulia nelle emergenze: una Regione sempre pronta quando è necessario rispondere ai bisogni della popolazione. Siamo tra le prime regioni a livello nazionale a superare ampiamente l’obiettivo minimo del 70 per cento di spesa, arrivando addirittura alla quasi totalità nell’impegno delle risorse messe a disposizione dal precedente governo”.
Il governatore ha rivolto quindi un ringraziamento particolare alla struttura commissariale e alla Protezione Civile che ha fatto da cabina di regia sotto il coordinamento del direttore Amedeo Aristei. “Sono orgoglioso per la risposta seria che abbiamo saputo fornire grazie a una forte collaborazione tra istituzioni e tra la Regione e i Comuni in primis”, ha detto Fedriga.
Il dettaglio degli obiettivi raggiunti è stato illustrato da Riccardi che ha attribuito il raggiungimento dei risultati all’efficacia del modello ribattezzato Zamberletti 2.0 e fondato principalmente sul sistema dei Comuni.
“Il miracolo Zamberletti parte da una riproposizione del modello terremoto con una forte delega ai Comuni che hanno in carico quasi la metà delle opere” ha spiegato Riccardi, evidenziando come nel modello sia stata inserita “una variante importante poiché abbiamo scelto di non appesantire i Municipi di alcune procedure più complesse come le conferenze dei servizi e la gestione procedimentale dei pagamenti. C’è stato, quindi, un salto di qualità con un sistema di controllo, anche aggressivo, che però è stato determinante per il raggiungimento dei risultati”.
Al 15 settembre, le opere avviate complessivamente sono 598 per oltre 150 milioni di euro a cui si aggiungono 6,5 milioni di euro assegnati a imprese e privati, per una spesa raggiunta di oltre 156 milioni di euro, pari al 98 per cento delle risorse statali disponibili. Un risultato che va ben oltre l’obiettivo del 70 per cento fissato da Roma.
Gli interventi da parte di soggetti ausiliari (60 Comuni, 3 direzioni centrali, una Uti) già consegnati sono 329 su 331 per un valore di oltre 110 milioni di euro (su 111,8 milioni assegnati). Un piano di interventi che ha richiesto la riunione di 239 conferenze dei servizi, la firma di 107 convenzioni, l’approvazione di 329 progetti ed altrettanti contratti.
La spesa è così ripartita tra i vari soggetti: ai Comuni 52,2 milioni di euro per 273 opere, alla Protezione civile Fvg 28,9 milioni di euro per 34 interventi, alla direzione regionale Ambiente 20,7 milioni per 12 opere, alla direzione Foreste e Montagna 5,4 milioni per 5 interventi e all’Uti della Carnia 2,6 milioni per 5 interventi.
Sono 269 su 277, invece, i cantieri già consegnati di competenza diretta dei soggetti attuatori per la fase di prima emergenza (6 Comuni, 3 direzioni centrali, una Uti e 8 altri enti, ovvero Anas, Cafc, Consorzio di bonifica Cellina Meduna, Consorzio di bonifica Pianura friulana, Consorzio Boschi carnici, FvgStrade, Hydrogea e PromoturismoFvg) per un valore di 40,1 milioni di euro su un contributo complessivo di 40,5 milioni. “Abbiamo messo in moto una macchina capace di funzionare con una compressione molto elevata delle procedure in poche settimane, svolgendo un’attività di pressione sui soggetti ausiliari e attuatori volta a un controllo stretto dei tempi”, ha evidenziato ancora Riccardi.
Nell’arco delle 24 settimane di operatività, ci sono stati dei veri e propri picchi di lavoro per la necessità di rispettare i termini degli iter amministrativi, che hanno richiesto di effettuare anche in una sola settimana la sottoscrizione di 88 convenzioni, la convocazione di 54 conferenze dei servizi, l’approvazione di 100 decreti, la firma di 127 contratti e la consegna di 195 lavori.
Alcune opere hanno richiesto anche il rilascio da parte della Regione di 84 autorizzazioni idrauliche e 34 autorizzazioni ambientali in soli due mesi, mentre una parte dell’attività è stata svolta direttamente dalla Regione fin dalla prima fase di emergenza per consentire il transito sulla viabilità forestale, l’apertura degli accessi alle malghe e ai boschi e la messa in sicurezza di sponde stradali.
Fedriga e Riccardi hanno infine ricordato che il lavoro della struttura commissariale non finisce qui poiché “gli stanziamenti nazionali ammontano a quasi 370 milioni di euro nelle tre annualità. Ci sono ancora 105 milioni per il 2020 e 96 milioni per il 2021, ai quali si aggiungono altri 26 milioni della recente ripartizione fatta dalla Comunità europea. La seconda fase della sfida ci aspetta. Andremo a testa alta davanti al dipartimento nazionale della Protezione civile”.